Salvini Meloni «Il Foglio» audio rubato, tutta la verità – Venerdì 22 ottobre 2021. “Quest’alleanza del centrodestra non s’ha da fare”, direbbe un noto scrittore milanese. Sembra proprio così, dopo l’incontro cordiale a Villa Grande, residenza romana di Silvio Berlusconi. Dapprima il retroscena bomba di “Dagospia” che senza mezzi termini ha scritto: “si sono presi a schiaffi”; poi una conversazione privatissima che avrebbe dovuto restare tale negli ambienti leghisti, se non fosse stato per «Il Foglio», che l’ha pubblicata sul suo sito. Nell’intervista a «Porta a Porta» il segretario del Carroccio ha cercato di “salvare il salvabile”, svelando quello che sarebbe il vero piano di Lega e Fratelli di Italia con l’avvallo di Forza Italia. Le dichiarazioni di Salvini però cozzano (e non poco) con quanto dichiarato da Renato Brunetta a «La Repubblica».
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Salvini in guerra con la Meloni? La verità sull’audio pubblica su «Il Foglio». Brunetta tombale sui sovranisti
«È ovvio che noi abbiamo un centrodestra nel governo e uno all’opposizione. Però c’è modo e modo di stare all’opposizione. Si può concordare una quota comprensibile di rottura di c… dall’opposizione, che però vada a minare il campo Pd e 5 Stelle e non sia fatta scientemente, come è accaduto negli ultimi mesi, per mettere in difficoltà la Lega e il centrodestra». Questo l’audio rubato diventato di dominio pubblico grazie al sito de «Il Foglio». Dichiarazioni forti che denuncerebbero personalismi e invidie, ma soprattutto il divario che separa Salvini dalla Meloni: il sostegno al governo Draghi. Fratelli di Italia, infatti, è l’unico partito all’opposizione. Per smorzare i toni, il leader della Lega è stato ospite ieri a «Porta a Porta»: «Io e Giorgia scherziamo ogni giorno quando sui giornali ne escono di ogni, varie e eventuali, stavo parlando degli scontri del passato che hanno portato alla sconfitta alle elezioni. Un centrodestra che litiga, che presenta emendamenti diversi e perde tempo sui candidati o in polemiche, allontana la gente che poi non va a votare. Domenica sei milioni di italiani sono rimasti a casa e molti di questi sono elettori di centrodestra che dicono: o vi mettete insieme e lavorate insieme oppure non si vota».
«Draghi al Quirinale? Votarlo? Valuteremo»
Incalzato da Bruno Vespa, Salvini ha poi aggiunto: «Le faccio vedere i whatsapp in cui ridiamo e scherziamo», ha detto sicuro il leader della Lega. La debacle delle amministrative sarebbe comunque servita per preparare una contro-risposta al centrosinistra: «Adesso ci coordiniamo settimana per settimana e lavoriamo insieme visto che tra un anno e mezzo vogliamo governare insieme. Facciamo tesoro della lezione che ci hanno dato gli italiani alle elezioni e nei prossimi mesi, noi del centrodestra saremo un sol uomo, una sola squadra. Faremo riunioni comuni Ministri Lega e Forza Italia su temi importanti come le pensioni», ha detto l’ex ministro dell’Interno. Sul tema caldo della corsa al Colle Salvini ha detto: «Se Draghi va al Quirinale non ci saranno elezioni anticipate, non perché lo diciamo noi, ma perché non ci saranno parlamentari che si auto manderanno a casa. Se Draghi riterrà di presentarsi al Quirinale ce lo comunicherà e valuteremo. Votarlo? Valuteremo. Però se si presenta candidato di centrodestra, unitariamente lo sosterremo. A gennaio decideremo chi sostenere come Presidente della Repubblica tra i candidati». In studio c’era anche il direttore de «La Repubblica» Molinari, che lo ha stuzzicato sul premier: «I rapporti tra me e Presidente del Consiglio checché ne dica il direttore di Repubblica sono ottimi, semplicemente non comunichiamo tutte le volte che ci sentiamo e vediamo», ha detto seccato Salvini.
Salvini Meloni audio rubato, La Russa: «Io sono contrario al giornalismo che guarda la politica dal buco della serratura…»
Ad aver cercato di spegnere l’incendio nel centrodestra anche Ignazio La Russa: «Io sono contrario al giornalismo che guarda la politica dal buco della serratura, decontestualizzando le dichiarazioni. Io apprezzo e stimo Matteo Salvini che ho incontrato da Berlusconi, insieme a Giorgia Meloni e che ha espresso con chiarezza e totale sincerità concetti assi diversi dalle frasi rubacchiate dal Foglio». Chi invece sembra aver preso le distanze dalla Lega è stato Brunetta, in un’intervista concessa proprio a «La Repubblica»: «Il popolo si fida di Draghi, ha capito. La società civile ha capito. Quelli che sembrano non aver capito sono i partiti che compongono l’attuale maggioranza». Ecco l’affondo del ministro della Pubblica Amministrazione: «Se la destra sovranista, anti-europea, anti-Green Pass va dietro al richiamo della foresta commette un grande errore, perché il popolo non la pensa così. Lo stesso vale per la sinistra, perché le persone chiedono stabilità e pragmatismo, non risposte ideologiche. Guardi la storia dell’obbligo di Green Pass. Tutti a prospettare sfracelli, anche a sinistra, poi è arrivato il D-Day e non è successo niente. Come le dicevo, il popolo ha capito». Come sempre Brunetta l’ha toccata piano, pianissimo. Leggi anche l’articolo —> “Si sono presi a schiaffi”, retroscena “Dagospia” sull’incontro tra Meloni, Salvini e Berlusconi