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Perché alla fine Salvini sarà costretto a ragionare su Casini

27/01/2022 14:27

In una fase delicata come questa fare la guerra è pressoché inutile. Bisogna puntare sulla mediazione, sul dialogo e cercare di arrivare a un risultato comune. Lo ha capito anche Matteo Salvini, che ora si vede praticamente costretto a scendere a compromessi sul prossimo presidente della Repubblica. Nonostante le astensioni di oggi. Tanto, prima o poi, un nome andrà fatto. E non si esclude che alla fine pure il leader della Lega si vedrà costretto a ragionare su Casini…

Salvini draghi

Salvini e Casini: su cosa sta ragionando il leader della Lega

“Lo sa anche lui che quasi sicuramente bisognerà chiuderla su Draghi o Casini”, hanno commentato tra di loro Matteo Renzi e Giancarlo Giorgetti. Nonostante questo, però, la Lega continua a temporeggiare. Forse un’intesa arriverà stasera, dopo l’ennesima votazione che finirà in fumata nera vista l’astensione di parte del centrodestra. E nella notte, magari, si capirà se il quinto scrutinio fornirà un nome. “Lui ci chiede fiducia, di dargli tempo e fiducia”, ha sbuffato Antonio Tajani, ormai non più così convinto della strategia di Salvini. “Tra due giorni suona la campana e ci prendiamo tutti Draghi. Anche se qui il 95% dei parlamentari non lo vuole. Leu e M5S preferirebbero chiuderla su Mattarella, noi di Forza Italia e gli altri del centro su Casini. Ma Salvini su Pier Ferdinando ancora non vuole esprimersi”, ha sottolineato invece Barelli.

Insomma: Salvini si sta prendendo tempo, ma non si esclude che si convincerà. Almeno a detta di Massimiliano Romeo, presidente dei leghisti al Senato. E come sottolinea Il Foglio, forse a spingerlo è la fibrillazione che si registra all’interno del suo partito. In particolare dopo la lettura dei tre nomi proposti dal centrodestra, nomi tra i quali non figurava nemmeno un leghista. “Nessuno della Lega? Ma perché, Calderoli cos’ha in meno di Pera?”, si sono chiesti infatti alcuni. Non è un caso, infatti, che ieri poi sia saltato fuori il nome di Giorgetti. Diciannove votazioni per lui che, sommate alle 7 per Bossi, fanno capire che all’interno della Lega c’è qualcosa che non va. Soprattutto se si guarda il quadro generale del centrodestra, con una Giorgia Meloni che coglie l’occasione di una possibile tempesta per votare il “suo” Carlo Nordio prima, e Guido Crosetto dopo.

Incassando, tra l’altro, 114 voti, quindi 61 in più di quelli che Fratelli d’Italia avrebbe a disposizione. Il tutto, sia chiaro, per arrivare a Draghi e puntare quindi a un Premier sostitutivo, un presidente del Consiglio che questa volta però deve essere politico.

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salvini draghi

Matteo Salvini, Giuseppe Conte e i piani che saltano

Nel frattempo, poi, si sta creando anche un altro asse: Toti-Renzi-PD franceschiniano. Proprio da lì sono spuntati fuori i 52 voti per Casini molto probabilmente. Insomma, la Lega in questo momento è in bilico su un burrone, e presto potrebbe cadere se non riuscirà a trovare un vero accordo. “Se Matteo ci porta al voto sulla Casellati saltiamo per aria“, sostengono infatti alcuni del Carroccio. Contemporaneamente, però, qualcuno ammette che “Matteo ha un problema con la Meloni su Casini”. Le acque non sono affatto tranquille, in casa Lega tanto quanto in casa 5S, là dove Salvini sperava di avere un appoggio e, sostanzialmente, di poter fregare tutti.

Pure a Giuseppe Conte, infatti, incomincia a mancare la terra sotto i piedi. La lotta interna con Luigi Di Maio si sta facendo sempre più dura, e a quanto pare il ministro degli Esteri potrebbe avere la meglio. Come i 125 voti a Mattarella dimostrano, è già riuscito a intercettare alcuni dissidenti come Di Nicola e Toninelli e a portarli verso di lui. “E’ il segnale che Conte non controlla più i gruppi”, esultano i dimaiani, riuniti nell’ufficio del deputato Luigi Iovino insieme al loro leader. Tra l’altro, incontrando Casini tra i corridoi, Di Maio sembra avergli detto all’orecchio: “Noi arriviamo dove vogliamo arrivare”. Quindi, a meno che alla fine non si voglia giocare il jolly Draghi (e arrivare a un nuovo Premier) ormai la strada sembra spianata… Proprio verso Casini. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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