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Samira El Attar scomparsa a Stanghella: ergastolo al marito accusato di omicidio e soppressione di cadavere

19/06/2021 10:12 - Aggiornamento 19/06/2021 10:27

Samira El Attar scomparsa a Stanghella (Padova): ergastolo per il marito. Mohamed Barbri è stato condannato in primo grado ieri, 18 giugno 2021. La Corte d’Assise di Rovigo ha ritenuto il 41enne marocchino colpevole dei reati di omicidio volontario e soppressione di cadavere ai danni della moglie 43enne, di cui si persero misteriosamente le tracce il 21 ottobre 2019.

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Samira El Attar scomparsa: il marito condannato all’ergastolo in primo grado

Ieri si era conclusa dopo quasi due ore la requisitoria del sostituto procuratore Francesco d’Abrosca, che aveva chiesto per l’imputato – sempre professatosi innocente – la pena massima: l’ergastolo. E, quindi, il riconoscimento delle aggravanti. Cosa sia accaduto alla mamma di Stanghella è ancora un mistero in quanto il suo corpo non è mai stato rinvenuto. I giudici di primo grado hanno altresì stabilito che all’uomo sia tolta la patria potestà della figlia piccola.

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Tolta la patria potestà della figlia a Mohamed Barbri

I giudici hanno anche deciso di togliere a Mohamed Barbri la patria potestà della figlia, una bimba. Per giunta legatissima alla propria madre che mai l’avrebbe abbandonata, come si evince da quanto ricostruito dalla magistratura inquirente.

Dopo la scomparsa della moglie, quando già i sospetti della Procura erano rivolti a lui, Barbri si era recato in Spagna, ma la sua fuga era durata ben poco. L’uomo, nel gennaio 2020, venne infatti rintracciato e arrestato a Madrid durante un controllo della Polizia spagnola coadiuvata dagli inquirenti italiani. Lui ha sempre negato di aver tentato la fuga, giustificando il suo allontanamento con la necessità di cercare la moglie scomparsa. Gli inquirenti riuscirono a rintracciarlo grazie ad un suo passo falso: una telefonata fatta via WhatsApp al fratello, utilizzando il cellulare di una persona conosciuta proprio sull’autobus.

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I sospetti degli inquirenti su Mohamed Barbri

Diversi testimoni durante le indagini riferirono agli inquirenti che la coppia aveva un rapporto conflittuale. I motivi sarebbero stati economici ma anche di natura culturale. Samira avrebbe accusato il coniuge di scialacquare quanto da lei guadagnato come badante e di essere una persona violenta. (continua a leggere dopo la foto)

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Una delle ‘colpe’ della donna sarebbe stata, agli occhi del marito, il rivendicare la propria indipendenza e il piacere di vestirsi ‘all’occidentale’. Nei giorni precedenti la scomparsa, più d’un conoscente avrebbe notato l’improvviso e anomalo taglio di capelli di Samira. Si presume voluto da Barbri per punirla ed ammonirla per la sua “riottosità” all’ossequio nei suoi riguardi. E chi conosceva Samira dalla prima ora aveva escluso categoricamente che la donna si fosse allontanata volontariamente lasciando la sua adorata bambina.

Alquanto sospetto anche il rinvenimento di un paio di scarpe della donna da parte del marito, in un punto della statale poco distante dalla abitazione della coppia e che gli inquirenti avevano già perlustrato con i cani molecolari. Leggi anche —> Samira El Attar processo al marito: Nicodemo Gentile (parte civile) commenta la prima udienza [INTERVISTA]