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“SanPa” serie Netflix, la comunità si dissocia. Il co-autore replica: «È una storia che aveva bisogno di essere raccontata»

02/01/2021 13:47 - Aggiornamento 19/02/2024 11:51

Mercoledì 30 dicembre è approdata su Netflix “SanPa”, la docu-serie sulla storia della comunità di recupero per tossicodipendenti di San Patrignano, fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli. “SanPa” dura circa cinque ore ed è divisa in cinque episodi, che coprono un arco di circa 15 anni, i cui titoli sono: Nascita, Crescita, Fama, Declino e Caduta. Dopo la messa in onda di questa nuova serie Netflix la comunità di San Patrignano si è immediatamente dissociata da quanto narrato nei vari episodi. Immediata è stata la risposta del co-autore Carlo Gabardini. Che dire? “SanPa” ha acceso un vero e proprio dibattito che sicuramente andrà a coinvolgere anche i numerosi telespettatori.

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Netflix serie “SanPa”: la comunità si dissocia

Da pochi giorni è disponibile su Netflix la nuova serie SanPa: Luci e Tenebre di San Patrignano. La comunità, dopo la messa in onda del documentario, ha commentato: «San Patrignano si dissocia completamente dalla docu-serie messa in onda da Netflix». Poi in una nota ufficiale ha fatto sapere: «Il racconto che emerge è sommario e parziale, con una narrazione che si focalizza in prevalenza sulle testimonianze di detrattori, per di più, qualcuno con trascorsi di tipo giudiziario in cause civili e penali conclusasi con sentenze favorevoli alla Comunità stessa, senza che venga evidenziata allo spettatore in modo chiaro la natura di codeste fonti». Poi ha aggiunto: «Avevamo espresso fin dall’inizio la preoccupazione per gli effetti che un prodotto televisivo di ricostruzione delle vicende trascorse all’interno della Comunità, se non ricostruite e presentate in maniera equilibrata e contestualizzata, poteva avere sulla odierna realtà, con i suoi oltre mille ospiti. Purtroppo, constatiamo che i timori erano assolutamente fondati».

La risposta del co-autore

La docu-serie è stata realizzata con venticinque testimonianze, 180 ore di interviste e con immagini tratte da 51 differenti archivi. La regia è di Cosima Spender. La serie è stata scritta da Carlo Gabardini, Gianluca Neri e Paolo Bernardelli. E proprio Gabardini, durante un’intervista al Corriere della Sera, ha replicato alle critiche: «Mi addolora il giudizio dato dalla Comunità, ma non mi sarei aspettato certo non ci fossero obiezioni. Se San Patrignano ci avesse riempito di lodi dicendoci “Grazie, avete realizzato uno splendido spot per le nostre convention”, sarei stato molto preoccupato. La nostra idea era, appunto, realizzare un prodotto documentaristico, raccontando la storia nella sua complessità, non compiacere una delle mille parti in causa che saranno sempre scontente». Poi il co-autore ha aggiunto «È una storia che aveva bisogno di essere raccontata, ed era doveroso riportare anche nei confronti di quanti ne sono stati protagonisti. Una storia che raccontata l’Italia del 1978 e l’Italia di oggi. Dal tema della droga al ruolo dell’uomo forte». >> Altri Gossip