Sara Pedri ginecologa scomparsa news: nei giorni scorsi alla clinica Santa Chiara di Cles sarebbero arrivati i carabinieri del Nas e della polizia giudiziaria. Accompagnati dal direttore medico dell’ospedale Mario Grattarola, avrebbero effettuato un’accurata ispezione nel reparto di ginecologia.
Lì la ginecologa di cui dallo scorso 4 marzo 2021 si sono perse le tracce era stata trasferita da qualche mese. E sempre in quell’ambiente avrebbe subito – secondo quanto raccontava – vessazioni ed umiliazioni di ogni sorta fino a licenziarsi, poche ore prima di sparire nel nulla.
Arrivano i carabinieri del NAs nel reparto in cui lavorava Sara Pedri
I carabinieri del Nas, secondo quanto riporta l’Adige.it, avrebbero cercato riscontri oggettivi su quanto raccolto finora nella audizione di un centinaio di soggetti dell’ambiente sentiti in qualità di persone informate sui fatti. Cercavano “documenti relativi all’organizzazione del reparto” ed hanno “effettuato un sopralluogo per verificare come sono sistemati ambulatori e sale operatorie”.
L’indagine della Procura di Trento è partita a seguito della denuncia della famiglia della ginecologa Pedri, 31enne originaria di Forlì. Si cerca di verificare la eventuale fondatezza del presunto mobbing che avrebbe indotto la ginecologa a togliersi la vita. Ipotesi, quella del suicidio, fortemente avallata dagli inquirenti e dalla famiglia Pedri. Emanuela, sorella di Sara, ha infatti in più occasioni riferito in tv di “soprusi” e “umiliazioni” subite da Sara da parte dei vertici.
Gli inquirenti vogliono quindi approfondire l’organizzazione del reparto per valutare la situazione difficile lamentata dalla dottoressa Pedri anche in molti dei suoi appunti personali trovati in casa subito dopo la scomparsa. In quell’ospedale i primi di luglio erano arrivati anche gli ispettori del Ministero della salute, impegnati a fare verifiche contestualmente agli accertamenti avviati da una Commissione interna alla stessa struttura.
L’ospedale Santa Chiara di Cles sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti: il punto sulle indagini
L’Azienda sanitaria aveva altresì deciso il trasferimento del primario Saverio Tateo e della dirigente medica Liliana Mereu, spiegando che “quanto raccolto dalla commissione interna grazie a 110 colloqui sarebbe stato inviato all’Ufficio procedimenti disciplinari per l’attivazione del relativo iter”. Entrambi attraverso i propri legali hanno già respinto ogni accusa, dicendosi vittime di gogna mediatica e mere speculazioni senza fondamento (Clicca qui per approfondire).
Qualche giorno dopo il trasferimento, l’ufficio disciplinare ha avviato una nuova serie di colloqui al fine di di approfondire e acquisire altro materiale utile all’inchiesta. Secondo l’Adige.it, inoltre, “sei ginecologhe si sono affidate agli avvocati Andrea de Bertolini e Andrea Manca, ad approfondire il “caso Pedri” e in particolare a indagare sul clima di tensione (mobbing, come è stato definito da alcune colleghe della dottoressa) all’interno del reparto c’è anche l’Ordine dei medici di Trento.”
Scomparsa Sara Pedri: la scheda di Chi l’ha visto?
Sesso:F
Età:31 (al momento della scomparsa)
Statura:162
Occhi:castani
Capelli:rossi
Scomparso da:Cles (Trento)
Data della scomparsa:04/03/2021
Data pubblicazione:10/06/2021
Sara Pedri, 31 anni, lavora come ginecologa presso l’Ospedale di Trento. Il 4 marzo è uscita dalla sua abitazione di Cles utilizzando la sua auto, una Volkswagen TRoc, e da quel momento non ha più dato sue notizie. L’auto è stata rinvenuta in prossimità del Ponte di Mostizzolo, al confine tra i Comuni di Cles e di Cis. Le ricerche sono state condotte con l’ausilio di cani molecolari e tracce della donna sono state fiutate lungo l’imbocco della pista ciclabile che da un ponte conduce verso la Val di Sole fino ad arrivare in corrispondenza di un precipizio alla cui base scorre il torrente Noce, che confluisce nel lago di Santa Giustina. Potrebbe interessarti anche —> Sara Pedri scomparsa emergono novità: esclusa dai turni di Natale, schiacciata dal senso di inadeguatezza