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Scuola, Coronavirus: «Bocciate mia figlia disabile, non ha più visto un insegnante da marzo»

19/05/2020 11:27 - Aggiornamento 19/05/2020 11:39

Scuola Coronavirus – 19 maggio 2020. «La sua scuola l’ha abbandonata. Se viene promossa in quinta elementare non riuscirà a recuperare le lacune accumulate», a parlare è la madre di Beatrice, dieci anni, affetta da una grave forma di epilessia farmaco-resistente, che ne ha compromesso anche le capacità cognitive. Prima del lockdown la piccola frequentava la quarta C presso la Scuola Primaria Antonio Scarpa di Milano. Da che è cominciata l‘emergenza Covid-19 Beatrice non ha più visto un insegnante: a detta della mamma, che ha rilasciato un’intervista a ‘Il Corriere della sera’, la giovane allieva è stata lasciata sola.

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Scuola Coronavirus: «Bocciate mia figlia disabile, non ha più visto un insegnante da marzo»

Beatrice segue un Piano Educativo Individuale (PEI): ha un insegnante di sostegno in classe e un’educatrice per aiutarla nelle autonomia personali. Con l’avvio della didattica a distanza la madre asserisce che i docenti non hanno seguito più la bambina. «Ci sono state inviate dall’insegnante di sostegno delle schede che abbiamo cercato di far compilare a Beatrice. Non ci è mai stato chiesto di restituire sia per compensare la bambina dell’impegno che, nel contempo, per offrire ai suoi insegnanti un qualche elemento di valutazione. Anzi a mia esplicita richiesta, mi è stato detto che non era necessario restituirle», ha dichiarato la signora a ‘Il Corriere’.

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«Beatrice lo ha capito che quel lavoro non interessava ai suoi insegnanti e non ha più voluto farlo. A nulla sono valse le richieste che ho rivolto all’insegnante di sostegno per sollecitare un contatto tra Beatrice e i suoi insegnanti curriculari», ha insistito. Neppure il preside ha voluto sentire le ragioni della mamma di Beatrice: «A nulla sono valsi i tentativi di affrontare la questione con il dirigente scolastico che ha sempre rifiutato di darmi le informazioni che mi sono dovute e, in particolare, sulla base di quali criteri e rispetto a quali obiettivi Beatrice avrebbe dovuto essere valutata».

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«I professori l’hanno abbandonata. Del resto questo è il destino dei più deboli quando la strada si fa impervia»

L’anno scolastico per la bambina si sarebbe concluso il 21 febbraio. «L’hanno abbandonata. Del resto questo è il destino dei più deboli, quando la strada si fa impervia», tuona la madre, che chiede una bocciatura programmata: «Essere bocciata è quello che le serve perché, a causa della sua disabilità, Beatrice non ha una capacità di recupero paragonabile a quella degli altri bambini e, nelle sue condizioni, non avrebbe la possibilità di affrontare la quinta classe e coprire le distanze che la separano dal raggiungimento degli obiettivi del PEI». La signora non vede un’altra soluzione: «Una promozione in questa situazione sarebbe un danno oltre che una beffa per una bambina che, priva delle competenze che avrebbe dovuto acquisire nel corrente anno, dovrebbe recuperare quelle e, contemporaneamente, affrontare l’acquisizione delle nuove senza possedere gli strumenti per fare né l’una cosa né l’altra».

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Il preside ha negato la bocciatura programmata. Il dirigente ha spiegato alla madre che con decreto n. 22 dell’8 aprile, che stabilisce la promozione di tutti gli alunni, non è consentito ‘fermare’ un allievo. «Beatrice, la cui unica colpa è quella di essere nata, merita molto di più e molto di meglio di questo trattamento ottuso e formalistico», ha concluso la madre nell’intervista raccolta da Francesca Sofia. leggi anche l’articolo —> Esame terza media 2020, dietrofront dell’Azzolina: ecco cosa cambia