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Scuola a settembre, il virologo Perno: «Stesso rischio di contagio di un supermercato o cinema»

02/09/2020 09:50 - Aggiornamento 02/09/2020 10:00

Scuola a settembre – Mercoledì 2 settembre 2020. Mancano 12 giorni al rientro in aula e, tra favorevoli e contrari, restano tanti i punti di criticità, ma non si può pretendere l’avvio dell’anno scolastico in assoluta sicurezza, sarebbe utopico. Ad ogni modo non garantire agli studenti il diritto all’istruzione può fare danni anche maggiori. Al momento i dati disponibili dicono che i bambini positivi al Covid sono davvero pochi, «ancora meno quelli con una carica virale infettante». Se si seguono le regole del distanziamento sociale la scuola «non è più a rischio di contagio di un supermercato o di un cinema». Questa almeno è l’opinione del virologo Carlo Perno, direttore dell’unità di Microbiologia dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

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scuola a settembre

Scuola a settembre, il virologo Perno: «Stesso rischio di contagio di un supermercato o cinema»

Scuola a settembre, banco di prova per studenti, insegnanti, ma non solo. Sulla base di alcuni recenti studi che hanno preso in esame il rapporto tra bambini e Covid-19, il professor Perno ha affermato: «Possiamo dire che attualmente non c’è alcuna evidenza che i bambini siano più contagiati dal virus SarsCov2 e che contagino più degli altri». Il virologo poi ha aggiunto: «I timori degli insegnanti non hanno ragion d’essere. I tassi di infezione tra i bambini sono infatti mediamente bassi: di solito rimangono contagiati in famiglia, non sono loro a portare il virus a casa». Per avere il rischio zero Perno ha sottolineato che l’unico modo sarebbe quello di «non uscire di casa, andare ovunque ci siano degli estranei. Non vedo dunque una sostanziale pericolosità della scuola». E ancora: «Il rischio è legato alla percentuale di positività. Oggi l’età media dei contagiati è 35 anni e gli adolescenti diciamo che sono più vicini a questa fascia d’età, rispetto a quella degli anziani, ma non significa che siano più contagiosi degli adulti», ha sottolineato l’esperto.

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L’uso della mascherina in classe: le regole del Comitato Tecnico Scientifico per contrastare il Coronavirus

Ad ogni modo i timori diffusi tra gli insegnanti sono più che comprensibili. Anche perché secondo i dati dell’Ocse, l’Italia ha il corpo docente più anziano d’Europa, con un’età media che sfiora i cinquant’anni. Troppo poco si sa ancora del Coronavirus, i nodi da sciogliere sono tanti. A tranquillizzare i lavoratori della scuola le indicazioni del Comitato tecnico scientifico. No alla mascherina in aula se c’è distanza di un metro tra gli alunni, ma in caso di risalita dei contagi le autorità sanitarie potranno imporla.

Nella nota del comitato si legge: “Nell’ambito della scuola primaria, per favorire l’apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l’assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (es. canto). Nella scuola secondaria anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro”. E ancora: “Si sottolinea che l’uso delle mascherine è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico. In una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate al fine limitare la circolazione del virus (es. igiene dell’ambiente e personale, ricambio d’aria, sanificazione ordinaria…)”. Leggi anche l’articolo —> Covid bollettino oggi 1 settembre, i nuovi contagi 978: aumentano ricoverati in terapia intensiva