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“Passeremo il Natale sotto Montecitorio”: lasciate sole le famiglie dei pescatori di Mazara

12/12/2020 14:40

Le famiglie dei pescatori sequestrati in Libia si preparano a passare il Natale sotto Montecitorio. Nel giorno in cui i nuclei familiari si riuniscono per festeggiare, i parenti e i colleghi dei pescatori, lontani da casa da 102 giorni, continuano la lotta affinché anche i 18 uomini possano tornare dai loro cari al più presto. “Passeremo il Natale sotto Montecitorio”.

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pescatori sequestrati in libia

La protesta a Mazara

Dopo appena cinque giorni dal sequestro dei libici, la nave turca Mabouka è stata liberata. I 18 uomini dei pescherecci Antartide e Medinea, invece, sono in stato di fermo in Libia da ben 102 giorni. Si trovano in un imprecisato carcere a Bengasi, città in mano al generale Haftar. Le famiglie continuano a gridare a gran voce il loro sconcerto e indignazione nei confronti del governo. Ieri, 11 dicembre, le famiglie dei 18 uomini sequestrati hanno protestato sotto casa dei genitori del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, originario di Mazara Del Vallo. “Ci hanno abbandonato – dicono i familiari – l’Italia non conta nulla, il governo non è capace di risolvere la questione“. In prima fila alla manifestazione c’è il sindaco della cittadina trapanese, Salvatore Quinci: “A Erdogan è bastato fare la voce grossa – ha detto il primo cittadino – mentre i nostri prigionieri da 102 giorni. Sembra che il nostro Stato non abbia gli strumenti per risolvere le questioni. La nostra protesta continua finché i pescatori non verranno liberati”.

mazara del vallo

Pescatori sequestrati in Libia, le famiglie: “Protesteremo fino alla loro liberazione”

“Andremo di nuovo a Roma – dice Marco Marrone, armatore di uno dei due pescherecci – passeremo il Natale sotto Montecitorio per protesta”. Intanto, uno degli armatori delle navi sequestrate sembra avere avviato una trattativa parallela, con l’ausilio di un avvocato. Il processo per i 18 uomini (sei italiani, otto tunisini, due indonesiani e due senegalesi), accusati di aver violato le acque territoriali libiche, pare non sia ancora iniziato. A scendere in piazza sono stati anche i sindacati della pesca e la Chiesa. Il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero chiede un intervento concreto: “E’ ora che chi di dovere intervenga, anche con corpi speciali – ha detto – affinché i pescatori possano fare rientro nelle loro famiglie”. >> Tutte le news