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Serena Mollicone news, il brigadiere Tuzi (morto suicida) la vide nel giorno del delitto: le sue parole

29/02/2020 15:54 - Aggiornamento 29/02/2020 16:16

Omicidio Serena Mollicone news: se i cinque imputati saranno rinviati a giudizio, la testimonianza del brigadiere Santino Tuzi sarà ammessa al processo, come deciso dal Gup che pochi giorni fa ha respinto le eccezioni fatte dalla difesa dei Mottola che ne chiedeva l’inammissibilità.

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Serena Mollicone e Santino Tuzi

Santino Tuzi vide Serena Mollicone il giorno del delitto: la sua testimonianza perno del processo

Il brigadiere Tuzi, trovato morto (suicida) nella sua auto ad Arce l’11 aprile 2008, due giorni prima del confronto in Procura a Cassino con il suo superiore, il maresciallo Franco Mottola (uno dei cinque indagati), dichiarò di avere visto Serena Mollicone proprio nel giorno in cui fu uccisa. Ecco le sue parole messe a verbale: «Ho visto Serena Mollicone entrare in caserma alle 11 del mattino dell′1 giugno 2001 e fino a quando sono rimasto in servizio, erano le 14:30, non l’ho vista uscire». Una testimonianza irripetibile perché, come sappiamo, il carabiniere che la rese ai colleghi sette anni dopo l’omicidio si tolse la vita proprio mentre si cercavano dei riscontri oggettivi alle sue parole. La pm Siravo nell’udienza di pochi giorni fa ha ricostruito tutta l’inchiesta e ritenuto attendibili le parole pronunciate da Tuzi poco prima di suicidarsi. Una testimonianza che colloca la vittima nell’alloggio della caserma dove all’epoca dei fatti operavano i Mottola, e dove fu rinvenuto il registro delle entrate ed uscite con sospette tracce di bianchetto e correzioni. Tuzi fu trovato cadavere dentro una Fiat Marea parcheggiata vicino alla diga di Arce. Secondo la figlia l’uomo fece quel gesto estremo per proteggere la famiglia da possibili ricatti e pressioni, invece le indagini ricollegarono i motivi del suicidio a presunti litigi di Tuzi con l’amante. Le circostanze della sua morte non sono mai state completamente chiarite. Tuzi si sarebbe sparato un colpo al cuore mentre era al telefono con la donna che diede l’allarme, tuttavia sulla pistola usata non c’erano le sue impronte chiare ma solo una parziale e mancina, sebbene egli fosse destrorso. Un secondo bossolo mancante non fu mai ritrovato e lo sportello dell’auto fu ritrovato aperto. La prima ad avere dubbi sulla morte del brigadiere è proprio la figlia, ammessa come parte civile al possibile processo assieme all’Arma dei Carabinieri.

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Santino Tuzi intercettazione delitto Mollicone: l’avvocato della famiglia smentisce comunicato stampa della stessa

TG24.info pubblica un virgolettato di Elisa Castellucci, avvocato dei figli del Brigadiere Tuzi, in merito al comunicato stampa diffuso attraverso la pagina Facebook di ‘Santino Tuzi’, smentendone il contenuto. Ecco le sue precisazioni:

«È stato erroneamente riportato che nell’udienza davanti al GUP del 26 Febbraio, la sottoscritta avesse citato nel suo intervento un documento di grande rilevanza inerente un’intercettazione telefonica sul caso di omicidio di Serena Mollicone. L’informazione riportata è da ritenersi completamente erronea e frutto di falsa interpretazione, atteso che, in sede delle conclusioni formulate nella sopraccitata udienza del 26 Febbraio, nessun “documento di grande rilevanza” è stato da me inserito.

In qualità di avvocato dei figli del Brigadiere Tuzi mi sono limitata a concludere il mio intervento davanti al Gup nella seduta del 26 febbraiofacendo riferimento solo al capo di imputazione, istigazione al suicidio, per il quale è stata ammessa la costituzione di parte civile.

Non ho inserito nel mio intervento alcun documento di grande rilevanza inerente il caso Serena Mollicone, come invece è stato riferito da alcune testate giornalistiche sia online che cartacee, riguardante un’eventuale intercettazione shock.

L’informazione riportata è assolutamente errata. Ci tengo a precisare, inoltre, che non ero a conoscenza del comunicato divulgato attraverso la pagina facebook “Santino Tuzi” e che tale documento è stato redatto in modo autonomo e spontaneo dalla famiglia Tuzi e senza un mio coinvolgimento.

Smentisco una mia riconducibilità sia al comunicato della pagina facebookche alla citazione di documenti rilevanti in fase di udienza ribadendo che il suddetto comunicato stampa è frutto di un gesto spontaneo e diretto della Famiglia Tuzi volto ad evidenziare l’onestà del caro congiunto Santino Tuzi, la veridicità delle dichiarazioni rese e la completa estraneità dello stesso all’omicidio di Serena Mollicone, aspetti questi, tra l’altro evidenziati anche dal PM dott.ssa Siravo nella propria requisitoria del 26 Febbraio».

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