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Omicidio Serena Mollicone, il processo slitta di tre mesi “per carenza di giudici”

28/12/2020 08:00 - Aggiornamento 28/12/2020 14:41

Omicidio Serena Mollicone, una doccia fredda per i familiari è arrivata nelle scorse ore. A causa della “carenza di giudici”, il processo la cui prima udienza era stata fissata per il 15 gennaio prossimo, slitterà di tre mesi. Incredibile ma vero. A 19 anni dal delitto di Arce, quando finalmente si prospettava la possibilità di far luce sulla terribile vicenda, ecco che emergono nuovi ‘intoppi’.

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Omicidio Serena Mollicone, mancano i giudici: slitta il processo

A luglio c’era stato il rinvio a giudizio per tutti gli indagati. L’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, sua moglie Annamaria e il figlio Marco sono accusati di omicidio volontario. Il luogotenente Vincenzo Quatrale è accusato di concorso in omicidio volontario e di istigazione al suicidio nei confronti del brigadiere Santino Tuzi, testimone chiave dell’inchiesta. Il carabiniere Francesco Suprano invece risponde di favoreggiamento in omicidio volontario. Si sarebbero dovuti presentare in Corte d’assise a Cassino il 15 gennaio 2021 ma l’udienza è slittata al 19 marzo. ll presidente del Tribunale di Cassino, Massimo Capurso, ha dovuto chiedere una proroga perché vengano trovati i magistrati mancanti per completare il collegio giudicante.

Dalle indiscrezioni trapelate in queste ore, sarebbe infatti la carenza di giudici la motivazione del rinvio. Il presidente del tribunale, Massimo Capurso, avrebbe quindi deciso di rinviare il processo a carico dei cinque imputati per l’omicidio della 18enne di Arce. Dopo 20 anni una nuova delusione per la famiglia di Serena, che da allora combatte per avere giustizia. In primis papà Guglielmo, stroncato dalle conseguenze letali di un infarto senza nemmeno poter assistere all’avvio del dibattimento in aula.

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Il rammarico della famiglia Mollicone

“Non credo non possano esserci altre soluzioni visto che a cagionare il ritardo è la difficoltà nel comporre il collegio giudicante perché mancano dei giudici – ha spiegato l’avvocato Sandro Salera –Io e la mia assistita Consuelo Mollicone attendavamo con ansia la data del 15 gennaio che era arrivata dopo anni di attesa”. Secondo le convinzioni della Procura di Cassino, la giovane Serena sarebbe stata brutalmente aggredita nell’alloggio dei Mottola all’interno della caserma di Arce, dove si era recata per denunciare uno spaccio di droga. Potrebbe interessarti anche —> Serena Mollicone news, il brigadiere Tuzi (morto suicida) la vide nel giorno del delitto: le sue parole