Addio a Sergio Zavoli, maestro del giornalismo televisivo, con programmi ancora oggi visti e rivisti dai telespettatori. Aveva 96 anni lo scrittore e saggista, che si è spento ieri, 4 agosto 2020, a Roma. Padre di trasmissioni importanti come La notte della Repubblica, è stato anche radiocronista, condirettore del telegiornale, direttore del Gr, presidente della Rai dal 1980 al 1986, nonché autore di inchieste che hanno segnato la storia del paese. L’arrivo in tv nel 1968: Zavoli ha ideato format di grande successo come TV7, AZ, Controcampo. Non solo: Zavoli è stato anche direttore del Mattino di Napoli (1993-94) e ha scritto su varie riviste come Oggi, Epoca, Jesus.
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È morto Sergio Zavoli, addio al maestro del giornalismo televisivo: aveva 96 anni
Senatore dal 2001 al 2018, Zavoli nel 2009 è stato eletto presidente della commissione parlamentare per la vigilanza sulla Rai. Tra i programmi televisivi suoi: Viaggio nel sud (1992); Nostra padrona televisione (1994); Credere, non credere (1995), dal quale è stato tratto un volume nel 1997. Ha scritto tanto, indimenticabili i saggi come Viaggio intorno all’uomo (1969), Nascita di una dittatura (1973), La notte della Repubblica (1992). Con Enzo Biagi ha pubblicato Dieci anni della nostra vita: 1935-1945, seguito da Altri vent’anni della nostra vita: 1945-1965. Giornalista, scrittore, ma anche poeta. Nel 2011 ha pubblicato il libro autobiografico Il ragazzo che io fui.
Grande amico di Federico Fellini: aveva documentato il funerale del regista riminese
Domani 6 luglio ci sarà l’allestimento della camera ardente, probabilmente in Senato. Zavoli, secondo indiscrezioni, sarà tumulato a Rimini, la città che ha dato i natali anche al suo grande amico Federico Fellini: «Era un incantevole dispensatore d’intelligenza e sensibilità; anche se non è facile scegliere un suono e una tonalità in un cervello a sonagli». Recentemente Zavoli, che ha documentato il funerale dell’amico sognatore nel 1993, è stato ospite di un evento al cinema Fulgor, la sala tanto amata da Fellini. Nonostante Zavoli vivesse a Roma, Rimini gli era rimasta nel cuore e non perdeva occasione per ritornarvi. A proposito della sua morte, questi ragionava non senza ironia: «Non vorrei andarmene senza essere presente al congedo. Dopo l’evento della mia nascita, vorrei non perdermi quello, conclusivo». Leggi anche l’articolo —> Chi era Roberto Gervaso, il giornalista e scrittore col papillon appassionato di storia