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Sergio Zavoli, Pippo Baudo: «Ricordo quelle belle cene a Monte Porzio con lui e Fellini…»

06/08/2020 09:40 - Aggiornamento 06/08/2020 09:49

«Zavoli non è stato solo un grande giornalista, è stato anche un grande presidente della Rai, molto democratico nell’accezione più bella del termine. Sapeva ascoltare ed era un piacere ascoltarlo». Così Pippo Baudo ha ricordato con l’Adnkronos il maestro della tv Sergio Zavoli, noto per programmi famosi come “La Notte della Repubblica”, con cui il conduttore ha avuto modo di interfacciarsi spesso negli anni Ottanta quando il giornalista presiedeva la Rai.

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Zavoli Pippo Baudo

Sergio Zavoli, Pippo Baudo: «Ricordo quelle belle cene a Monte Porzio con lui e Fellini…»

«Mi ricordo che al primo incontro gli diedi del ‘lei’ e lui mi invitò a passare al ‘tu’. Apprezzavo molto il suo linguaggio televisivo e anche la sua bellissima voce. Ma anche sentirlo parlare a quattr’occhi era molto piacevole», ha affermato Pippo Baudo, che in questi giorni si trova in vacanza proprio a Rimini: «Qui la sua scomparsa è molto sentita e da quando il sindaco ha annunciato che Zavoli ha espresso il desiderio di essere sepolto vicino a Fellini non si parla d’altro. D’altronde questa è una cosa bellissima, così romantica. E rispecchia la grandissima amicizia che c’era tra i due», ha sottolineato il conduttore riferendosi a quello che non a torto è considerato il padre dell’inchiesta televisiva. Innovatore, uomo raffinato e ironico Zavoli. Qualità che troviamo, ad esempio, in un’altra delle sue trasmissioni più note, ‘Processo alla tappa’, per la quale il giornalista coinvolse intellettuali come Pierpaolo Pasolini e Alberto Moravia per commentare il Giro d’Italia.

Zavoli Pippo Baudo

«Amicizia ancora più bella alla luce del desiderio di Zavoli di essere sepolto accanto a Fellini»

Straordinario scrittore, brillante giornalista, ma soprattutto grande uomo, come si apprende ascoltando le parole di Pippp Baudo. «Mi ricordo che Zavoli mi invitava spesso a cena nella villa dove viveva nelle campagne di Monte Porzio Catone, alle porte di Roma. Una casa molto bella, appartenuta ad un cardinale, dove c’erano anche la fonte battesimale e l’altare e dove si mangiava benissimo. E il più delle volte trovavo lì anche Fellini, che poi mi chiedeva di dargli un passaggio di ritorno a via Margutta, perché non guidava. Fellini si divertiva molto con Zavoli, lo sfotteva anche parecchio, perché Zavoli era molto più impostato e rigido di lui. E oggi questa amicizia mi sembra ancora più bella alla luce del desiderio di Zavoli di essere sepolto accanto a Fellini», ha concluso il conduttore. Leggi anche l’articolo —> Sergio Zavoli, Bruno Vespa: «Ho imparato a fare questo mestiere guardando i suoi servizi»