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Silvestri: «Il virus sembra si stia ‘raffreddorizzando’, ma non per chi è senza vaccino»

28/12/2021 09:50 - Aggiornamento 28/12/2021 09:56

«Non sono le feste che ci immaginavamo e abbiamo ancora davanti un periodo difficile. Ma, nonostante una crescita dei contagi che sembra una valanga, dobbiamo avere fiducia: i dati che raccogliamo ogni giorno indicano che la variante Omicron, benché molto trasmissibile, è meno aggressiva e molto di rado ha conseguenze serie sui vaccinati. La controprova l’abbiamo dagli ospedali che non sono sotto pressione nemmeno nella Londra con un milione di contagiati. La speranza è che il virus si stia raffreddorizzando». Comincia così l’intervista all’immunologo Guido Silvestri a «Il Corriere della Sera». Una buona notizia che arriva da uno degli esperti più autorevoli: da 30 anni lavora sui vaccini negli Usa e dirige alla Emory University di Atlanta il dipartimento di Patologia della Scuola di Medicina.

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Silvestri: «Il virus sembra si stia ‘raffreddorizzando’, ma non per chi è senza vaccino»

Intervistato da Massimo Gaggi per «Il Corriere della Sera» il professor Silvestri ha spiegato che l’emergenza della prima ondata è lontana, non ha nulla a che vedere con la quarta: «Siamo, e credo resteremo, lontani dalle emergenze delle prime ondate del coronavirus. In Italia siamo saliti da 800 ricoveri in terapia intensiva a poco più di mille. Un altro mondo rispetto ai 4000 dei tempi peggiori, nonostante la rapida crescita dei contagi». L’esperto si è detto d’accordo con l’immunologo Abrignani che ieri sempre parlando con il «Corriere» ha detto che, senza i ricoveri dei non vaccinati, l’Italia sarebbe oggi tutta in zona bianca: «È vero. Ormai sono quasi due malattie diverse. Chi non si vaccina sulla base della sua idea di libertà individuale fa pagare un prezzo alto agli altri e rischia moltissimo lui stesso. No-vax l’80 per cento di ricoverati: riflettano su questo i milioni di italiani che ancora rifiutano il vaccino», ha affermato Silvestri. E ancora: «Vorrei che, come Paese, uscissimo da una logica emergenziale troppo rigida che paralizza, esaspera e può portare a reazioni di insofferenza controproducenti. Ad esempio ridurrei gli obblighi di test per gli immunizzati. Rischiano di essere un disincentivo alla vaccinazione».

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Gli ultimi studi sulla variante Omicron

Per l’immunologo «è venuto il momento di essere più elastici con le quarantene: rischiamo di bloccare tutto. Se guarisci e hai due rapid test negativi torni al lavoro: abbiamo troppi medici e paramedici giovani, asintomatici, bloccati a casa. Non possono curare altri malati — cardiovascolari, di cancro o altro — che hanno bisogno di loro. E anche le linee guida del Cdc vanno in questa direzione». A proposito della letalità di Omicron il professor Silvestri ha detto nelle battute conclusive dell’intervista: «Sono incoraggianti le ultime sperimentazioni dell’immunologo di Cambridge, Ravindra Gupta. Confermano quanto verificato a Hong Kong sulla minor aggressività di Omicron, ma con un passo avanti: oltre a vedere che il virus è meno bravo a infettare le cellule del polmone, il gruppo di Gupta ha dimostrato una minore capacità del virus Omicron a formare sincizi, la cui presenza sembra essere alla base del danno alveolare diffuso da SAR-CoV-2. Il virus sembra specializzarsi nell’attacco alle alte vie respiratorie, mentre diventano rari i casi di polmonite severa soprattutto nei vaccinati». Leggi anche l’articolo —> Quarantena ridotta e altre misure, il governo convoca il Cts: le ipotesi sul tavolo

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