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Sondaggi Emilia Romagna, Bonaccini al 46% e Borgonzoni al 44%: la sfida è aperta

02/01/2020 18:27 - Aggiornamento 19/02/2021 17:47

I sondaggi elettorali realizzati per tentare di scoprire a chi verranno consegnate le chiavi dell’Emilia Romagna confermano il trend delle ultime settimane. I dati raccolti da Tecnè per Tgcom24 e Mediaset infatti sottolineano delle buone speranze per il Partito Democratico e per il suo candidato Stefano Bonaccini, ancora primo nella corsa alla presidenza regionale emiliano romagnola. Tuttavia, evidenziano anche l’accelerata di Lucia Borgonzoni, che piuttosto velocemente sta restringendo sempre di più la distanza dallo sfidante dem.

sondaggi Emilia Romagna

Sondaggi Emilia Romagna, le percentuali

L’ultimo sondaggio effettuato da Tecnè ha confermato il candidato Bonaccini ancora primo tra le preferenze dei cittadini emiliano romagnoli, ma rispetto ai giorni scorsi è necessario sottolineare la conquista di consensi di Lucia Borgonzoni, che a oggi si distanzia dal candidato dem solamente di 2 punti percentuali:

  • Stefano Bonaccini: 46%
  • Lucia Borgonzoni: 44%
  • Simone Benini: 7%
  • Altri candidati: 3%

Stefano Bonaccini era partito nella corsa elettorale in netto vantaggio rispetto al nuovo volto della Lega Lucia Borgonzoni, candidata fortemente voluta e sostenuta da Matteo Salvini. Nel corso delle settimane, però, la percentuale di distacco tra i due sfidanti principali si è assottigliata sempre di più. Sono passati infatti dal 7% di due settimane fa, al 3% della scorsa fino al 2% di questi giorni, con numeri che consegnano le prime preoccupazioni del 2020 in casa PD-Bonaccini.
Il sondaggio ha analizzato anche le preferenze delle liste: in questo caso il Partito Democratico, secondo i dati raccolti, se domani si andasse al voto dovrebbe raccogliere il 31% delle preferenze che, considerando il 14% dei consensi alle altre liste del centrosinistra, in totale coprirebbe le spalle di Bonaccini del 45%. Stessa percentuale anche per Lucia Borgonzoni però: la lista della Lega, secondo Tecnè, dovrebbe convergere a sé il 30% delle preferenze, Fratelli d’Italia il 7%, Forza Italia il 5% e gli altri partiti che appoggiano il centrodestra il 3%, per un totale, appunto, anche in questo caso del 45%. Le elezioni del 26 gennaio in Emilia Romagna non regaleranno molte gioie invece al Movimento 5 Stelle che, non molto convinto di partecipare già dal primo giorno, sta raccogliendo proprio i frutti dell’insicurezza iniziale: il candidato Simone Benini al momento raccoglie il 7% delle preferenze, esattamente come la lista del M5S. In questo quadro generale, non va dimenticato, c’è ancora il 43% degli elettori intervistati che si ritiene indeciso, quindi non ci sarà nulla di certo finché non verranno chiusi i seggi.

Sondaggi elettorali Emilia Romagna e scenario politico

Quindi buoni risultati per il Partito Democratico a meno di un mese dal voto, anche se il vantaggio di Stefano Bonaccini è solamente leggero sulla candidata Lucia Borgonzoni. La forza di Bonaccini si concentra principalmente a Bologna, la città che il governatore uscente ha scelto per aprire la sua campagna elettorale. La fotografia di Tecnè però, esattamente come per gli altri sondaggi, è destinata a mutare nelle prossime settimane di campagna elettorale: tutto dipenderà dall’umore e dalla motivazione dei cittadini, e lo scopo principale dovrà essere quello di convincere una fetta decisiva di indecisi e dei potenziali astensionisti che potrebbero incidere in modo determinante l’esito del voto. Così come potrebbe essere fondamentale l’appoggio del Movimento delle sardine, che ha previsto per il prossimo 19 gennaio un evento dal nome “Bentornati in mare aperto” proprio a Bologna. Forse, in quell’occasione che cade proprio sette giorni prima delle elezioni, molti incerti sceglieranno da che parte stare. E se saranno all’evento delle sardine, forse, decideranno di concedere il proprio voto al candidato dem Bonaccini.
Anche da Roma si attende con ansia l’esito di queste elezioni. Come abbiamo già ripetuto svariate volte, il 26 gennaio potrebbe essere una data decisiva per scoprire le sorti non solo dell’Emilia Romagna, ma anche dell’esecutivo giallo-rosso. Se dovesse esserci un ribaltone finale e quindi la vittoria della candidata leghista Lucia Borgonzoni, questo significherebbe la conquista dell’ennesima regione da parte della Lega. Una regione, poi, che è stata creata dalla sinistra e che sembrava potesse essere sempre e solo rossa. Insomma, sarebbe un grande successo per la Lega, e una vera e propria disfatta di Caporetto per la maggioranza, che a quel punto potrebbe fare solamente una cosa: ritirarsi.

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