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Sondaggi: il declino prosegue ma la Lega resta primo partito, M5S e Pd in recupero

28/06/2021 15:19 - Aggiornamento 28/06/2021 15:20

Tra i sondaggi politici di oggi merita attenzione quello realizzato da Nando Pagnoncelli e che ha trovato ampio spazio sul Corriere della Sera di sabato scorso. Il fondatore di Ipsos ha mostrato i numeri della consueta rilevazione mensile, evidenziando il costante trend negativo della Lega, ai minimi dalle Europee del 2019. Nonostante ciò, il partito di Matteo Salvini resta in testa nelle intenzioni di voto. Segnali di recupero da Pd e 5 Stelle, nonostante le tensioni tra Conte e Grillo. (Continua a leggere dopo la foto)

sondaggi politici oggi ipsos 28 giugno 2021

Sondaggi politici oggi Ipsos Pagnoncelli: intenzioni di voto al 28 giugno 2021

Queste le intenzioni di voto rilevate dal sondaggio Ipsos di Nando Pagnoncelli e pubblicato dal Corriere della Sera (tra parentesi la variazione rispetto ad un mese fa).

  • Lega 20,1% (-2,3)
  • PD 19,7% (+0,3)
  • Fratelli d’Italia 19,4% (0,0)
  • Movimento 5 Stelle 16,5% (+1,1)
  • Forza Italia 7,9% (+0,2)
  • Altre liste 4,9% (+1,0)
  • Azione! 2,3% (-0,1)
  • +Europa 2,1% (-0,1)
  • Italia Viva 2% (+0,1)
  • Articolo1 – Mdp 1,5% (-0,1)
  • Europa Verde – Verdi 1,4% (-0,3)
  • Astensione/Indecisi 40,3% (+0,1)

Scenario politico

Il calo della Lega e la costante crescita di Fratelli d’Italia sono un dato di fatto ormai consolidato da alcuni mesi. L’inversione di tendenza di questa settimana non rappresenta infatti ancora un trend e il sorpasso di Meloni ai danni di Salvini è ancora possibile. La formula del centrodestra attuale è logora e i malumori si sentono sia sul versante di centro, leggi Forza Italia, sia all’estrema, con Fdi che scalpita per un ruolo più importante, nonostante sia divisa degli alleati storici nel sostegno al governo Draghi. In questi giorni si parla di una possibile federazione del Centrodestra, ma molti in Forza Italia temono che una “fusione a freddo” con la Lega finirebbe per decretare la sua fine. Non a caso si amplia la schiera di chi, a destra, sogna uno spazio politico per conservatori e liberali non “schiavi” del sovranismo populista targato Salvini-Meloni.

A sinistra invece, dopo l’annuncio in “pompa magna” della discesa in campo di Conte come leader, la transizione M5S si è arenata sugli scogli di un difficile scontro con Rousseau e Casaleggio prima e di crescenti tensioni tra l’ex premier e il padre fondatore Grillo adesso. Se non bastasse, l’asse con il Pd che ha retto tutto il periodo del Conte bis senza particolari scossoni, è franato sulle alleanze per le elezioni amministrative. Da Virginia Raggi a Roma, a Milano, Bologna e Torino (unica eccezione, Napoli) si allarga la distanza tra Dem e pentastellati: il lavoro di cucitura sinora svolto da Letta e Conte sembra irrimediabilmente perso.