Sospensione cartelle esattoriali. ”Le cartelle sono bloccate fino al 31 dicembre, quindi dal 1° gennaio partirà l’invio. Non è un processo che si può bloccare all’infinito perché si tratta di tanti arretrati e gli arretrati vanno pagati”. Così questa mattina il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, lo sottolinea in un’intervista al programma “L’imprenditore e gli altri” su Cusano Italia Tv.
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Sospensione cartelle esattoriali: “Abbiamo allungato di 12 mesi i termini delle notifiche”
“Però abbiamo allungato di 12 mesi il termine in cui va fatta la notifica delle cartelle – sottolinea il viceministro in quota Pd – il che vuol dire che c’è un anno in più, questo comporterà che sarà molto più diluito e meno ansiogeno l’arrivo delle cartelle. Il condono non mi sembra una soluzione giusta, perché chi le tasse le paga regolarmente fa la figura del fesso”. ”E’ chiaro che siamo in una situazione molto difficile, nessuno vuole accanirsi contro i contribuenti, per questo abbiamo rinviato le cartelle a fine anno, abbiamo rinviato l’acconto di novembre, stiamo diluendo la restituzione delle tasse che erano state sospese tra marzo e maggio, stiamo facendo insomma uno sforzo molto importante”, conclude Misiani.
“Un nuovo lockdown sarebbe mortale per l’economia”
Misiani ha poi affrontato il tema di un possibile nuovo lockdown, nel caso la nuova ondata di contagi dovesse ulteriormente acutizzarsi. “Oggi il 75% dei contagi avviene in ambito familiare o nel tempo libero e questa è una prima distinzione importante – ha detto all’emittente tv romana – Le scuole e i luoghi di lavoro sono posti relativamente sicuri, quindi noi non possiamo sparare a casaccio e mettere di nuovo a rischio l’economia. Un nuovo lockdown sarebbe mortale per la nostra economia”.
”Dobbiamo cercare di fare operazioni mirate e i dpcm varati in questi giorni cercano di fare questo – continua Misiani – Al di là delle prescrizioni del governo e delle regioni ci deve essere un sistema di controlli efficace e soprattutto la responsabilità dei cittadini. Noi abbiamo fatto uno sforzo enorme per far ripartire in sicurezza le scuole, appena però i ragazzi escono fuori dalle scuole è un assembramento totale. E’ chiaro che non siamo in uno Stato di polizia, non possiamo pensare di mettere un poliziotto ad ogni angolo, ci deve essere anche un senso civico e di responsabilità dei cittadini. C’è stato un rilassamento eccessivo nei mesi estivi, tanti italiani si sono illusi che l’emergenza fosse alle spalle, ma non è così”. >> Tutte le notizie di economia