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Caso Tabacci, perché Conte “ha dato l’ordine al M5s di non parlarne”: il retroscena

29/07/2021 12:21 - Aggiornamento 29/07/2021 12:30

In altri tempi, quelli delle grandi forbici di carta, degli striscioni contro la Casta, del grido “onestà” nelle piazze, il M5s si sarebbe già riversato a Montecitorio per il caso del figlio di Bruno Tabacci. Invece, almeno per il momento, i grillini e il loro leader in pectore Giuseppe Conte hanno scelto la via del silenzio. Ma perché? Dell’assunzione di Simone Tabacci si è cominciato a parlare ieri, quando “Domani” ha rivelato che il 49enne, figlio del deputato di Centro democratico, è stato assunto in Leonardo, il colosso italiano della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Un incarico, di cui il premier Draghi pare non sapesse niente, che potrebbe essere visto come un conflitto d’interessi. Tabacci senior, braccio destro del premier, infatti, ha tra le sue deleghe anche le politiche aerospaziali del nostro paese.

leggi anche l’articolo —> Bruno Tabacci, il figlio assunto in Leonardo: “Soffritto di interessi”, retroscena di ‘Dagospia’

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Tabacci figlio assunto in Leonardo, perché Conte “ha dato l’ordine al M5s di non parlarne”: il retroscena

Il caso del figlio di Bruno Tabacci assunto nel colosso della Difesa Leonardo con uno stipendio inferiore a 100mila euro sta creando qualche malumore. Secondo il quotidiano “Domani”, la decisione sarebbe stata presa dall’amministratore delegato Alessandro Profumo. Ma Leonardo, come riporta ‘TeleBorsa’, ha precisato che l’assunzione di Simone è stata effettuata in seguito all’attività di una società di recruiting esterna. Ad aggiungere un po’ di pepe alla delicata questione “Dagospia” che maliziosamente scrive: “Perché Giuseppe Conte ha dato ordine ai grillini di non parlare del caso Tabacci?”. “Forse perché l’articolo del Domani sottolinea che ‘anche se il figlio del sottosegretario è entrato in azienda pochi giorni fa, la selezione del posto si sarebbe conclusa prima della caduta del Conte 2, quando Bruno Tabacci era semplice deputato (assai attivo nella ricerca dei responsabili per salvare la maggioranza M5s-Pd”, si legge sul sito di D’Agostino.

Difatti, nonostante il figlio di Tabacci sia entrato in azienda pochi giorni fa, la selezione del posto si sarebbe conclusa prima della caduta del governo Conte. A confermare questa versione proprio Difesa Leonardo con una nota. I colloqui si sarebbero svolti dal 17 novembre. Prima che Mattarella conferisse all’ex numero uno della Bce l’incarico di formare un nuovo esecutivo. Una ricostruzione rilanciata anche su ‘Libero Quotidiano’ che dedica al caso un articolo. Su “Domani”, il giornalista Emiliano Fittipaldi ha sottolineato poi un dettaglio di non poco conto su Tabacci: «Bruno era assai attivo nella ricerca di ‘responsabili’ per salvare la maggioranza M5S-Pd». Erano i giorni caldi, quelli in cui il leader del M5s cercava di ‘salvare il salvabile’, per dare vita ad un Conte ter. Sforzi vani, perché tutti sappiamo come è andata a finire.

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La Lega all’attacco, Salvini: «Non mi sembra di buon gusto»

A rimarcare il silenzio del Movimento 5 Stelle sul caso Tabacci è stata la Lega. Massimo Candura, vicepresidente in commissione Difesa a Palazzo Madama, ha osservato: «Nella grottesca vicenda dell’assunzione del figlio di Tabacci in Leonardo, ciò che colpisce è l’assoluto silenzio del Pd e dei 5 Stelle rispetto a quello che pare un conflitto d’interessi in piena regola. Un vuoto assordante e per certi versi imbarazzante». Nel faccia a faccia con Draghi l’ex ministro dell’Interno non avrebbe taciuto il suo disappunto sull’assunzione del figlio di Tabacci in Leonardo. «Ho fatto presente, non mi sembra di buon gusto», ha riferito Salvini.

Tirando in ballo poi la chiamata ad Elsa Fornero, il segretario del Carroccio ha aggiunto: «Non mi è piaciuto che sia stata presa come consulente dal sottosegretario Tabacci. Poi peraltro, io non commento vicende familiari, ma emerge che una grande azienda di Stato come Leonardo abbia appena assunto il figlio di questo sottosegretario che riprende la Fornero e anche Arcuri». Leggi anche l’articolo —> “Faccia a faccia” con Draghi, Salvini ne esce rammaricato: «Certe considerazioni ingenerose»