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Tanina Momilia uccisa dal personal trainer, cranio fracassato e morte lenta per asfissia: sconto di pena al killer

07/03/2020 17:36 - Aggiornamento 07/03/2020 17:50

Omicidio Tanina Momilia news: condannato a 16 anni e 9 mesi il personal trainer Andrea De Filippis che le tolse la vita in palestra il 7 ottobre 2018. All’uomo, ex istruttore di arti marziali, la Corte d’Assise di Civitavecchia non ha riconosciuto la aggravante della crudeltà ed ha invece concesso le attenuanti generiche. La pubblica accusa aveva chiesto l’ergastolo – e 5 aggravanti tra cui l’occultamento di cadavere – per il reo confesso.

Tanina Momilia uccisa in palestra: il personal trainer suo assassino ottiene la riduzione di pena

De Filippis, reo confesso del delitto, che giustificò come “un’azione compiuta in preda ad improvviso raptus di rabbia” negando il gesto volontario e premeditato, fracassò il cranio alla donna, sua allieva, e poi gettò il suo cadavere in un canale di via Castagnevizza, a Fiumicino. Il corpo martoriato ed irriconoscibile di Tanina Momilia fu rinvenuto il giorno dopo l’omicidio. Sotto shock i familiari di Tanina per la clamorosa riduzione di pena concessa all’imputato: “Questa non è giustizia!”, hanno esclamato, in preda al dolore ieri, 6 marzo 2020, dopo la lettura del dispositivo. In virtù delle attenuanti generiche che si è visto riconoscere, De Filippis ha dunque potuto godere della riduzione di un terzo della pena prevista dal rito abbreviato.

Cranio fracassato e morte lenta per asfissia, ma i giudici dicono no all’aggravante della crudeltà

“È una sentenza che lascia totalmente insoddisfatta la famiglia di Tanina – ha detto l’avvocato di parte civile, Annamaria Anselmi, a ilfaroonline.itCome si fa, ci chiediamo, a non dare l’aggravante della crudeltà? Lei non è morta subito, ma dopo lungo tempo per asfissia (come determinato dal medico legale). Aveva la mandibola rotta, lo zigomo, i denti, era ferita a un orecchio, perdeva sangue ed è morta soffocata dallo stesso flusso. Per di più buttata nel bagagliaio di una macchina… Aspetteremo le motivazioni della sentenza, ma davvero non capiamo come si possa non parlare di crudeltà”. 

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