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Tasse 2026: tutte le novità della Manovra, cosa aumenta e cosa cambia

24/12/2025 10:37

Manovra 2026: tutte le nuove tasse e i tagli fiscali previsti dalla legge di bilancio

La legge di Bilancio 2026 è ormai entrata nella fase finale dell’iter parlamentare e porta con sé una serie di cambiamenti fiscali che incideranno in modo concreto su famiglie, lavoratori, imprese e investitori. Dal taglio dell’Irpef alle nuove imposte sui pacchi extra-Ue, passando per affitti brevi, Tobin tax e Irap per le banche, la Manovra ridisegna il quadro delle tasse a partire dal prossimo anno.

Il testo, approvato dal Senato e atteso al via libera definitivo della Camera entro fine dicembre, contiene interventi differenziati: alcune imposte vengono alleggerite, altre aumentate o introdotte per la prima volta. Vediamo nel dettaglio cosa cambia davvero dal 1° gennaio 2026.

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Irpef 2026: taglio alla seconda aliquota

Tra le misure più rilevanti c’è la modifica all’Irpef. Dal 2026 la seconda aliquota, quella applicata ai redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, scenderà dal 35% al 33%.

Restano invece invariate le altre due aliquote: il 23% per i redditi fino a 28.000 euro e il 43% per la parte eccedente i 50.000 euro. Il beneficio fiscale varia in base al reddito: secondo le stime, il risparmio annuo va da poche decine di euro per i redditi più bassi fino a circa 440 euro per quelli più alti.

È stato inoltre introdotto un tetto massimo: il taglio non si applicherà oltre la soglia dei 200.000 euro di reddito complessivo.

Arriva la tassa sui pacchi extra-Ue

Una delle novità più discusse è la nuova tassa sulle spedizioni provenienti da Paesi extra-Unione europea. Dal 1° gennaio 2026 scatterà un’imposta fissa di 2 euro su tutti i pacchi di valore inferiore ai 150 euro.

L’obiettivo dichiarato dal governo è contrastare la concorrenza considerata sleale da parte dei grandi operatori extra-Ue, in particolare asiatici, che negli ultimi anni hanno inciso in modo significativo sul commercio europeo.

Secondo l’esecutivo, misure simili sono già state adottate da numerosi Paesi e rappresentano un tentativo di riequilibrare il mercato interno.

Affitti brevi: cedolare secca più alta dal secondo immobile

La Manovra interviene anche sul settore degli affitti brevi. La cedolare secca rimane al 21% per il primo immobile dato in locazione, ma aumenta al 26% dal secondo immobile in poi.

Dal terzo immobile scatterà un ulteriore giro di vite: non sarà più possibile usufruire del regime forfettario e il proprietario dovrà applicare la tassazione ordinaria, con l’obbligo di apertura della partita Iva.

La misura punta a distinguere in modo più netto tra piccoli proprietari e attività assimilabili a vere e proprie imprese.

Tobin tax raddoppiata sulle transazioni finanziarie

Aumenta anche la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie. Dal 2026 l’aliquota applicata al trasferimento di azioni e strumenti partecipativi emessi da società residenti in Italia passerà dallo 0,2% allo 0,4%.

Il gettito stimato dall’aumento si aggira intorno ai 330 milioni di euro l’anno. La misura colpisce in particolare le operazioni sui mercati finanziari, con l’obiettivo di rafforzare le entrate fiscali.

Irap: aumento per le banche

Tra i soggetti maggiormente interessati dalla Manovra ci sono anche gli istituti di credito. L’Irap per le banche aumenterà di due punti percentuali nel triennio 2026-2028.

Sono previste però alcune attenuazioni: gli istituti con una base imponibile più ridotta saranno esclusi dall’aumento e verrà introdotta una franchigia di 90.000 euro applicabile solo per i periodi d’imposta 2027 e 2028.

Ridotta anche la possibilità di dedurre le perdite pregresse: la percentuale scenderà dal 43% al 35% nel 2026 e dal 54% al 42% nel 2027.

Un equilibrio tra tagli e nuove entrate

Nel complesso, la Manovra 2026 tenta di bilanciare il taglio delle imposte sul lavoro con nuove forme di prelievo su settori specifici, dai consumi digitali alle rendite finanziarie.

Il risultato è un sistema fiscale che cambia volto senza una rivoluzione complessiva, ma con interventi mirati che avranno effetti concreti sui contribuenti già a partire dai primi mesi del prossimo anno.

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