Nessuna certezza ancora, non sappiamo se la terza dose di vaccino sarà necessaria. Innanzitutto bisogna capire se i sieri sono efficaci contro le varianti, in particolare la delta che si sta diffondendo rapidamente in tutto il mondo. Poi sarà opportuna analizzare la tossicità di tre eventuali iniezioni. Dopotutto il vaccino anti Covid non circola da molto tempo quindi bisognerà vengano fatte ricerche scientifiche approfondite prima di parlare di altre dosi.
Terza dose vaccino Covid è necessaria? Bisogna studiare i dati sull’efficacia
L’Agenzia europea del farmaco (Ema) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno ribadito che non c’è ancora nessuna conferma in merito ad un’eventuale terza dose. “Qualsiasi nuova prova che si renderà disponibile su questo argomento sarà rapidamente esaminata. I dati sull’efficacia che arrivano dagli studi ‘real life’ dall’Europa e da altre parti del mondo sono di particolare interesse per integrare i dati degli studi clinici che indagano sulle dosi di richiamo”.
“Dobbiamo fare uno studio sulla protezione anticorpale e andare a vedere quanto dura nelle persone vaccinate” contro Covid-19, perché “finora dati discordanti” ha precisato Massimo Ciccozzi, docente di Statistica medica ed epidemiologia all’Università Campus BioMedico di Roma. Il farmacologo Silvio Garattini ha spiegato che ad oggi ne parla l’industria ma non c’è nessuna base scientifica che giustifichi la necessità di una terza dose. “Non sappiamo quale può essere l’efficacia, né la tossicità. Ci sono regole precise a salvaguardia di tutti. All’industria farebbe comodo, certamente. Cinquanta milioni di persone da vaccinare sono un bel po’ di soldi”.
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Terza dose, se ne parla in autunno
“I produttori di vaccino stanno studiando l’effetto di quelli che si chiamano ‘booster’, cioè il richiamo di una terza dose del vaccino che possa essere fatta in autunno, nel caso della perdita di protezione, sia a causa del virus sia a causa del troppo tempo trascorso dalla vaccinazione. Ci sono persone oramai che sono state vaccinate molti mesi fa, a gennaio-febbraio. Una volta raccolti i dati, si vedrà qual è la strategia per la terza dose”. Così ha affermato Alessandro Vespignani, epidemiologo della Northeastern University di Boston, ospite di Radio Anch’io su Rai Radio1.
Fabrizio Pregliasco invece, docente dell’Università Statale di Milano, si concentra su chi dovrebbe essere vaccinato una terza volta, ossia i “pazienti immunodepressi e nelle Rsa, però è ancora da decidere il timing”. Garattini ha spiegato che sarà necessario attendere l’autunno, quando avremo più dati disponibili. “Vedremo poi cosa accadrà in autunno.Quanto sarà diffuso allora il virus, se cambierà, come sarà l’epidemiologia dell’infezione. Occorrerà considerare tutte queste cose. Ed è ancora presto per poterlo dire. Certo per le ditte farmaceutiche potersi avvantaggiare nel tempo sapendo cosa dovranno fare è meglio, ma in questo momento, ripeto, è presto per parlare di terza dose”.>>Tutte le notizie