Vai al contenuto

Terza ondata Covid, Sileri: «Non sarà come la seconda. A giugno torneremo alla normalità»

08/02/2021 17:02 - Aggiornamento 08/02/2021 17:05

Terza ondata Covid, Sileri intervista– Lunedì 8 febbraio 2021. «Stiamo riaprendo perché si sono create le condizioni per farlo. Sono decisioni che non c’entrano nulla con la sorte del governo. Stiamo facendo un passo secondo la gamba. La situazione non è stabilizzata ma ci sono elementi che mi fanno dire che abbiamo scavallato». Così il viceministro alla salute, Pierpaolo Sileri, in un’intervista al quotidiano ‘Libero Quotidiano’. Secondo il numero 2 di Roberto Speranza, il peggio della pandemia di Coronavirus sarebbe alle spalle.

leggi anche l’articolo —> Varianti Covid, istituite le micro zone rosse: come cambia l’Italia 

Sileri

Terza ondata Covid, Sileri: «Non sarà come la seconda. A giugno torneremo alla normalità»

Quando si potrà tornare a vivere normalmente? «Spero da giugno. I vaccini sono essenziali», ha dichiarato Sileri nell’intervista concessa a “Libero Quotidiano”. Il vice ministro della Salute si è detto ottimista: «La terza ondata ci sarà sicuramente», ha premesso, «perché le riaperture comportano un inevitabile aumento dei contagi». A detta sua la terza ondata «non sarà come la seconda e penso che riusciremo a controllarla senza dover ricorrere a nuove improvvise chiusure, proprio perché le persone fragili non si ammaleranno». E ancora: «Io è dal 5 ottobre che dico che ristoranti e bar possono riaprire in sicurezza. Anche i cinema e i teatri, con meno posti e distanziamento potrebbero farlo. Ovviamente sempre nel rispetto delle regole e sempre pronti ad un passo indietro se necessario», ha affermato Sileri.

Sileri

«Entro marzo avremo vaccinato quasi tutti gli ottantenni, che costituiscono la stragrande maggioranza dei decessi da virus»

A proposito del piano vaccinale Sileri ha dichiarato: «Entro marzo avremo vaccinato quasi tutti gli ottantenni, che costituiscono la stragrande maggioranza dei decessi da virus. Se metti in sicurezza le categorie più fragili, automaticamente si svuotano gli ospedali ed è più facile assistere i malati. In più, come dimostra l’andamento dell’epidemia nelle province di Bergamo e Brescia, in certe zone sta maturando una certa protezione di gregge. Infine bisogna fare i complimenti agli italiani, che hanno imparato a convivere con il virus e a difendersi da esso: portano la mascherina, non si assembrano, si lavano le mani. Se possiamo permetterci qualche riapertura è perché è cresciuto il capitale civico degli italiani». Leggi anche l’articolo —> Cuba, il vaccino Soberana entra in fase 3: L’Avana lo offrirà ai turisti