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Toto Quirinale 2022, non solo Draghi: i nomi in lizza per il post Mattarella

09/11/2021 17:52 - Aggiornamento 09/11/2021 17:58

Toto Quirinale 2022 –  Non si fa che parlare della corsa al Colle, la partita è oramai entrata nel vivo: chi sarà il successore del Capo di Stato Sergio Mattarella? Sul tema si sono pronunciati nelle scorse ore i principali leader dei partiti italiani: da Giorgia Meloni a Matteo Salvini, da Giuseppe Conte ad Antonio Tajani. Intanto la stampa si sta dando un gran da fare, nel tentativo di captare i “papabili”. Interessante un articolo uscito oggi su «Il Fatto Quotidiano» che porta la firma di Daniela Gaudenzi“Con i nomi che circolano, Draghi al Quirinale sarebbe il male minore”. Già il titolo fa capire, la dice lunga. Il presidente del Consiglio non è, infatti, la sola alternativa possibile. “Fantacolle” o “Toto-nomi”, chiamatelo come volete: per riempire la poltrona più ambita della politica nostrana ci sono diversi candidati. L’ex numero uno dell’Eurotower è in buona compagnia.

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Toto Quirinale 2022, non solo Draghi: i nomi in lizza

Il nome che circola con più insistenza è quello del premier Mario Draghi che sarebbe tentato sul serio di lasciare Palazzo Chigi per traslocare al Quirinale. A lanciare quest’indiscrezione “bomba” Dagospia che qualche giorno ha parlato di un presidente del consiglio stufo di essere tirato per la giacchetta e seccato all’idea di non rispettare la road map che si era imposto. I ritardi sul Pnrr non farebbero da tonico alla sua credibilità conquistata negli anni. Per questo Draghi ha cercato di dare una sferzata attraverso un’informativa affidata in Cdm al sottosegretario Garofoli e al ministro Franco. Contrattempi e intoppi non sono più ammessi: «Dobbiamo mantenere la stessa ambizione e determinazione che abbiamo avuto negli scorsi mesi», ha detto, insistendo sul piano delle riforme. L’idea del passaggio di Draghi al Quirinale solletica molti, anche perché potrebbe voler dire elezioni anticipate. Ne è convinta la leader di Fratelli di Italia: «Quando mi dicono che sono sostenitrice di Draghi al Quirinale, ricordo che siamo l’unico partito che non gli ha votato fiducia al governo. Ma se andasse al Quirinale, ragionevolmente, si dovrebbe andare a votare e questo è un punto a favore di Draghi», le parole di Giorgia Meloni.

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Meloni: «Berlusconi è ovviamente la nostra prima scelta»

«Diciamo che Fratelli d’Italia lavora soprattutto per avere un presidente della Repubblica che faccia il presidente della Repubblica. Il principio che ha la sinistra che un presidente della repubblica serve per garantire che il partito stia al governo pure quando perde le elezioni a me non interessa. A me interessa un presidente della Repubblica che non deve essere amico di Giorgia Meloni, deve essere amico della costituzione italiana. Vedremo ovviamente quali sono le forze in campo. Berlusconi è ovviamente la nostra prima scelta, una persona che secondo me avrebbe le carte in regola per fare questo lavoro, dopodichè bisogna valutare i numeri, occorre valutare cosa intenda fare Mario Draghi, perché non è peregrino se intende candidarsi oppure no per questo incarico. La questione deve essere affrontata con una tale serietà che il gioco delle tifoserie secondo me non aiuta», ha dichiarato Giorgia Meloni con fermezza nella giornata di oggi. Chi invece è tornato a contraddirsi è Matteo Salvini: «Per noi le elezioni sono sempre la via maestra. Di Quirinale parlo a febbraio». Qualche giorno prima però il segretario del Carroccio parlando della possibilità di Draghi al Colle aveva detto: «È una risorsa per il Paese, lo voterei subito. Ma se così dovesse essere, non credo che ci sarebbero le elezioni anticipate».

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Toto Quirinale 2022, Conte: «Draghi è il punto di equilibrio di un sistema politico. Non è fungibile»

Il leader del M5s Giuseppe Conte e il cavaliere Silvio Berlusconi “blindano” Draghi: la priorità per loro è che resti a Palazzo Chigi. «Il nostro sostegno a questo governo nasce perché il Paese sia messo in protezione e sia attuato efficacemente il Pnrr. Obiettivi che non sono ancora stati raggiunti», le parole dell’ex premier ad “Otto e mezzo” da Lilli Gruber. «Draghi è il punto di equilibrio di un sistema politico. La legislatura deve finire perché l’obiettivo prioritario è la realizzazione del Pnrr. Draghi non è fungibile», ha sottolineato Conte. Catastrofico lo scenario di Antonio Tajani: «Mario Draghi resti al suo posto, senza di lui cadrebbe il governo: nessuno oggi, se non Draghi, è in grado di guidare un esecutivo di unità nazionale».

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Chi sono i candidati per il Colle?

Come dicevamo in apertura però sono tanti i nomi a circolare per il posto di Capo di Stato. “Lo snodo del Quirinale ha aperto il vaso di Pandora e sta mettendo a nudo lo stato comatoso dei partiti e la fragilità di un assetto istituzionale sempre più logorato dalla inadeguatezza della politica”, ha esordito Daniela Gaudenzi. Su «Il Fatto Quotidiano» la giornalista ha passato in rassegna i candidati in lizza: da Silvio Berlusconi a Gianni Letta, Pier Ferdinando Casini a Sabino Cassese. E ancora Giuliano Amato, “dopo 40 anni di discreta onnipresenza tra cariche pubbliche e consulenze più o meno prestigiose, tuttora vicepresidente della Corte Costituzionale”, osserva la Gaudenzi. Nessun cambio di passo dunque? Non è ancora giunta l’ora delle donne? Si è parlato di Marta Cartabia ed Emma Bonino. Nei giorni scorsi era stata tirata in ballo anche la senatrice a vita Liliana Segre, che però si è defilata. Leggi anche l’articolo —> “Mario c’est super”. Elogi à gogo da «Le Figaro» per Draghi: Italia irriconoscibile

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