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Transizione ecologica in Italia: situazione attuale e prospettive future

25/02/2023 09:26

La transizione ecologica è, come sappiamo, un passaggio necessario per proteggere l’ambiente e combattere gli effetti del cambiamento climatico. La nostra società ha già registrato le conseguenze di una scarsa (se non del tutto assente) attenzione nei confronti dell’ecosistema, ed è dunque arrivato il momento di attivarsi. Attuare delle misure che possano contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio, promuovendo lo sviluppo sostenibile, è importantissimo sia per il presente che per le generazioni future. Si parla ad esempio della mobilità green, e della transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili, insieme allo smaltimento corretto dei rifiuti.

Transizione ecologica: una definizione

L’espressione “transizione ecologica” fa riferimento al processo di trasformazione del nostro sistema economico e sociale, al fine di ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Ciò comporta un radicale cambio di mentalità, che a sua volta deve portare all’abbandono di tutte quelle abitudini dannose per l’ambiente. Si parla del passaggio alle energie rinnovabili, per ridurre l’impronta di carbonio, e della politica zero-waste, che mira a ridurre drasticamente la quantità di rifiuti che arrivano in discarica e che vengono poi smaltiti dagli inceneritori, tra le altre cose. In altre parole, la transizione ecologica rappresenta un vero e proprio piano fatto di numerosi step e punti chiave, che avremo modo di approfondire più avanti.

La transizione energetica in Italia

La transizione ecologica in Italia, di cui quella energetica rappresenta un pilastro basilare, non sta attraversando un buon momento. Dopo i passi in avanti mossi negli anni passati, ora ci si trova davanti a un blocco, dovuto ai ritardi burocratici e alle classiche difficoltà che, purtroppo, animano da sempre le politiche del nostro Paese. Nello specifico, solo il 42% delle nuove strutture ha ricevuto il via libera da parte del Governo, e per via della mancanza delle autorizzazioni sono stati bloccati circa 35 miliardi di euro di investimenti nel settore dell’energia rinnovabile. C’è un altro problema di fondo, ed è il seguente: parte delle nuove costruzioni è stata bloccata dai cittadini stessi.

Da un lato si desidera che l’Italia viri verso fonti come il fotovoltaico, ma dall’altro non si vuole che tali strutture sorgano nel proprio territorio, per via del loro impatto. Il ritardo delle autorizzazioni statali fa il resto, creando una situazione negativa: l’Italia, infatti, rischia di non riuscire a rispettare la tabella di marcia e gli obblighi imposti dall’Unione Europea. Naturalmente ciò non impedisce ai cittadini di fare la propria parte. Per fare un esempio concreto, i consumatori potrebbero adottare soluzioni sostenibili e avvalersi di fornitori di luce e gas come VIVI energia, solo per citare un esempio, che sfrutta energia prodotta da fonti rinnovabili, non inquinante. Tornando al discorso precedente, bisogna innanzitutto risolvere alcuni problemi: la collocazione geografica dei nuovi impianti, e il superamento delle barriere culturali che sono attualmente al centro delle proteste di una fetta della popolazione.

I punti chiave della transizione ecologica

Per prima cosa, la transizione ecologica in Italia passa da una migliore capacità di programmazione a livello statale, oltre che internazionale. L’Italia ha necessità di superare questi blocchi, per poter crescere e ottemperare agli obblighi europei. Bisogna poi agire nel concreto per contrastare il climate change, e questo vale anche a livello privato: i cittadini devono contribuire, e devono iniziare a farlo il prima possibile. Nella fattispecie, si parla della riduzione delle emissioni di CO2, della lotta all’inquinamento chimico, della riduzione della quantità di rifiuti prodotti e di una maggiore attenzione verso gli alimenti biologici. La biodiversità è un altro argomento particolarmente importante, e lo stesso discorso vale per il riciclo e per il corretto utilizzo dei cosiddetti materiali di recupero. Senza poi dimenticare altri punti fondamentali come l’importanza dell’agricoltura sostenibile, la tutela delle risorse idriche del territorio, l’efficientamento energetico degli edifici e la mobilità elettrica.