Terribile incidente sulla Sp42 che divide Treviglio e Arcene, in via Bergamo. Uno scontro tra due auto, una Bmw e una Fiat, ha portato alla morte di un bambino di soli 11 anni. Si chiamava Gerfi Mihai e avrebbe compiuto 11 anni il prossimo 26 ottobre. Stava viaggiando con sua madre sulla Fiat Punto quando all’improvviso la donna ha perso il controllo della vettura finendo sulla corsia opposta. Per la Bmw che sopraggiungeva non c’è stato modo di evitare l’impatto.
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Treviglio incidente, addio a Gerfi
Erano da poco passate le 13 di lunedì 5 ottobre quando è avvenuto il tragico incidente. Mihaela, 30 anni, viaggiava con suo figlio Gerfi Mihai accanto, quando all’improvviso la donna ha perso il controllo dell’auto. Ha invaso la carreggiata opposta all’altezza dell’ingresso della Mauri Formaggi. In quel momento arrivava una Bmw X2 bianca guidata da D.R., 49enne bergamasca residente nella Bassa, che ha potuto fare ben poco per evitare la collisione. L’impatto è stato tremendo: la madre del ragazzino per evitare lo scontro ha provato a sterzare verso sinistra, ma è stato inutile. Lo schianto tra le due auto è stato frontale-laterale. La Bmw ha incocciato la Punto proprio dalla parte del passeggero, dove era seduto il bambino, rimasto incastrato tra le lamiere. I vigili del fuoco del distaccamento di Treviglio hanno liberato il piccolo dalla macchina e il personale del 118 ha provato a rianimarlo: purtroppo non c’è stato nulla da fare.
I soccorsi
I soccorsi sono intervenuti all’istante. La mamma del ragazzino è stata trasportata in ambulanza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per essere sottoposta ad accertamenti. Con il trascorrere delle ore le sue condizioni sono migliorate. A ricostruire la dinamica della tragedia ci hanno pensato gli uomini della polizia stradale di Treviglio, guidati dall’ispettore superiore Fabio Barzocchini. È toccato a loro il compito di informare il padre del ragazzino, Claudiu Mihai. Più tardi l’uomo ha raggiunto Treviglio per procedere al riconoscimento della salma del figlio. —> Viviana e Gioele, a Quarto Grado dettagli inediti sull’incidente: chi non ha chiamato i soccorsi