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Trieste, vietate manifestazioni dopo boom di contagi: le nuove disposizioni del prefetto

02/11/2021 09:21 - Aggiornamento 02/11/2021 09:24

Situazione incandescente a Trieste, città, che come riporta «TgCom24» è stata eletta «capitale italiana» dei No Green Pass. L’impennata dei contagi preoccupa; da qui l’allarme del sindaco e del prefetto che sono pronti a difendere i sacrifici fatti finora per evitare il rischio lockdown. “Dopo tutti gli sforzi che abbiamo fatto ora rischiamo di tornare in zona gialla. Non si possono più tollerare le cose che abbiamo visto in questi giorni e non le tollererò”, le parole di Roberto Dipiazza. Provvedimenti immediati? Vietate manifestazioni a Trieste che non rispettino le norme anti Covid.

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Trieste, vietate manifestazioni dopo boom di contagi: le nuove disposizioni del prefetto

“L’aumento dei contagi è legato ai cortei”, la considerazione amara del prefetto Valerio Valenti. Piazza Unità sarà chiusa a tutte le manifestazioni e cortei in cui non si rispettano distanziamento e obbligo di mascherina. Una disposizione per tutelare Trieste, che nell’ultima settimana ha visto un brusco aumento dei casi. Si parla di un focolaio di 93 casi tra i partecipanti alle manifestazioni dei No Green Pass. Si tratta di persone tutte non vaccinate, che avrebbero aderito alle proteste contro la certificazione verde senza essere muniti di dispositivi anti contagio. È stato proprio il prefetto Valenti ad annunciare interventi per tutelare il diritto alla salute di tutti. «È evidente che l’aumento dei contagi sia strettamente legato ai cortei che si sono svolti in città. Dobbiamo pensare a interventi da mettere in campo proprio alla luce di quello che abbiamo visto. L’attesa di questi giorni era per tradurre questi dati in azioni. Ci riuniremo come comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica e cercheremo il massimo coordinamento».

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«La pazienza è finita», le parole del presidente di Confindustria Alto Adriatico

«Per me in questo momento prevale il diritto alla salute e dobbiamo trovare forme per non reprimere il diritto alla libera manifestazione, ma quanto meno comprimerlo. Occorre adottare provvedimenti che anticipino, almeno per cortei e manifestazioni, le misure da zona gialla, l’obbligo di mascherine e distanziamento. Oltretutto molte di queste persone vengono da fuori e ci infettano. Non possiamo permettere che in tanti continuino a sfidare il virus, ammalarsi e diffonderlo. Dobbiamo individuare sanzioni dure per gli organizzatori di manifestazioni in cui non si usano le mascherine. Altrimenti il rischio è arrivare in fretta alla zona gialla. Firmerò un provvedimento in cui aggiungeremo piazza Unità d’Italia ai luoghi interdetti alle manifestazioni, almeno fino al 31 dicembre. E lancio un appello: siete liberi di non vaccinarvi, di fare tamponi ogni 48 ore, ma lasciate vivere gli altri», le parole in conferenza stampa del prefetto.

«Spingeremo perché sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi solo su coloro che non sono vaccinati, perché sono dei disertori. Se questa è una guerra, in una guerra c’è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato. Qui non fuciliamo nessuno, ma il peso di eventuali nuove restrizioni deve gravare esclusivamente su questi disertori, che mettono a rischio la salute di tutti. La pazienza è finita», l’affondo di Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico. Leggi anche l’articolo —> Dopo Baronissi, altra positività al Covid in una scuola di Fisciano: classe in quarantena

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