I carabinieri della stazione Pieve del Grappa, in provincia di Treviso, hanno individuato e localizzato il turista austriaco che nella scorsa settimana ha danneggiato la scultura di Paolina Borghese del Canova. La statua infatti si trovava in mostra nella gipsoteca canoviana di Possagno a Treviso quando l’incosciente turista le aveva rotto un dito del piede per scattarsi un selfie sdraiandosi sulla statua. I carabinieri hanno immediatamente richiesto informazioni alla struttura ed esaminato i video delle telecamere interne. Dopo l’indagine hanno contattato la capogruppo che aveva effettuato la prenotazione, la moglie del responsabile. Individuato il turista, ha affermato di essere disponibile a ripagare il danno all’opera d’arte: «Durante la visita al Museo di Possagno, mi sono seduto sulla statua, senza però accorgermi del danno che evidentemente ho causato. Mi scuso in tutti i modi. Rimango a vostra disposizione per e-mail, telefono o, se necessario, volentieri anche personalmente, per qualsiasi informazione e in qualsiasi momento».
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Il turista ha scritto una lettera di scuse a Vittorio Sgarbi
Una volta identificato, il turista si è scusato e ha scritto una lettera a Vittorio Sgarbi: «Volevo/vorrei auto-denunciarmi, dopo che oggi ho letto dell’incidente sui giornali austriaci, e mi è subito stato chiaro che dovevo mettermi in contatto. Già prima di questa mail, io ho chiamato il signor Vittorio Sgarbi e il Museo, senza però raggiungerli personalmente. Io rimango a completa disposizione per questo incidente, è stato un comportamento irresponsabile da parte mia. Le conseguenze non mi erano note, pertanto ho continuato normalmente la visita al museo e l’intero soggiorno in Italia (non sono “fuggito”)»
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Paolina Borghese, la denuncia di Vittorio Sgarbi: «Turista incosciente»
Subito dopo l’accaduto è arrivata la denuncia di Sgarbi, che indignato risponde: «Chiedo chiarezza e rigore alle forze dell’ordine e alla magistratura. Chiedo di individuare con gli strumenti di sicurezza il vandalo incosciente non consentendogli di rimanere impunito e di rientrare in patria. Lo sfregio a Canova è inaccettabile». Anche la Gipsoteca di Possagno lancia il suo appello: «Ribadiamo che il nostro patrimonio deve essere tutelato. Bisogna adottare un comportamento responsabile all’interno del Museo. Rispettare le opere e i beni in esso conservati non è solo un dovere civico, ma un segno di rispetto per ciò che testimonia la nostra storia e la nostra cultura e che va tramandato con orgoglio alle generazioni future».