Numeri contrastanti dagli ultimi sondaggi politici. Proprio ieri abbiamo dato conto di un sondaggio, realizzato da Format Research, che rilevava un crollo delle intenzioni di voto per il Pd. Oggi invece la media settimanale stilata da Termometro Politico legge una tendenza di segno contrario: i Dem riacquisterebbero consensi, tornando seppur di poco il secondo partito dello scenario. Ricordiamo che la media di TP prende in considerazione ogni settimana le rilevazioni di almeno cinque diversi istituti: quella di oggi, 24 marzo, gli ultimi sondaggi di SWG, la stessa Termometro Politico, Tecnè, Index Research, EMG. (prosegue dopo la foto)
Ultimi sondaggi politici, media settimanale: le percentuali dei partiti al 24 marzo 2021
La media di Termometro Politico rileva un recupero di quelle forze che nelle ultime settimane avevano sofferto un calo a vantaggio soprattutto degli alleati, quindi del PD e della Lega, che recuperano dei decimali rispetto alla scorsa settimana. Il partito del neo-segretario Enrico Letta anche per il cambio al vertice risale leggermente dal 17,3% al 17,8% pur rimanendo a un livello estremamente basso in rapporto alla sua storia. La Lega va dal 23,1% al 23,5%.
Mentre rimane piuttosto stabile, al 16,8%, il Movimento 5 Stelle, che in alcuni sondaggi beneficia dell’ipotesi che Conte sia il suo leader per i prossimi mesi. In crescita Fratelli d’Italia, che ora è al 17,4%. E forse approfitta del calo di Forza Italia, al 7,3%. In recupero poi Italia Viva, al 2,9%, ma rimane ancora al di sotto della soglia, del 3%, come ormai da un mese. E torna sotto il 4%, al 3,8%, l’area ex LeU composta da Articolo 1 e Sinistra Italiana. Piuttosto stabile Azione, al 3,2%.
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Lo scenario politico è in forte movimento
Dalla media dei sondaggi emerge chiaramente come lo scenario politico italiano sia in forte movimento. E se per il momento è più appariscente ciò che accade a sinistra dello schieramento, è ormai certo che prima delle amministrative anche a destra accadrà presto qualcosa d’importante. La formula del centrodestra attuale è logora e i malumori si sentono sia sul versante di centro, leggi Forza Italia, sia all’estrema, con Fdi che scalpita per un ruolo più importante, nonostante sia divisa degli alleati storici nel sostegno al governo Draghi.
A sinistra la transizione del Pd sembra avviata verso un percorso definito. Letta vuole anestetizzare le correnti interne ai Dem che da anni lacerano e indeboliscono il partito. Ma se il ritorno al “centralismo democratico” sembra più un’utopia che altro, la possibilità di un dialogo interno e non solo sulle alleanze nel campo del centrosinistra, appare decisamente più concreto. Poi c’è la nuova “rivoluzione” 5 Stelle, con il duo Conte-Grillo pronto a sacrificare il nome (e forse anche buona parte dell’anima” del Movimento) per lanciare “Italia più 2050”, la creatura futuristica che ha più l’aspetto di un contenitore che quello di un partito. E che rispolvera il termine “compagni”: un avviso a Letta, concorriamo sullo stesso terreno. >> Gli ultimi sondaggi elettorali