Sembra che la Lega non riesca a riprendersi da questo trend negativo che ormai l’accompagna da parecchi mesi. Secondo gli ultimi sondaggi politici di Monitor Italia realizzati dall’Istituto Tecnè in collaborazione con l’Agenzia Dire, infatti, questa settimana solamente il 25,3% degli italiani disegnerebbe una x sul simbolo del Carroccio se fosse chiamato al voto. Nonostante questo, rimane sempre il primo partito in Italia, anche se ora il distacco dal PD è di soli 4,9 punti. Secondo la rilevazione, inoltre, Fratelli d’Italia è riuscita a superare il Movimento 5 Stelle in termini di consensi.
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Ultimi sondaggi politici, le percentuali dei partiti
Ecco le percentuali che i partiti raccoglierebbero se i cittadini fossero chiamati alle urne:
- Lega: 25,3%
- Partito Democratico: 20,4%
- Fratelli d’Italia: 15,8%
- Movimento 5 Stelle: 14,7%
- Forza Italia: 8,2%
- Italia Viva: 2,9%
- Azione: 2,8%
- La Sinistra: 2,7%
- Verdi: 1,8%
- +Europa: 1,8%
- Altri partiti: 3,6%
- Astensione/incerti: 43%
Come dimostra la rilevazione, la Lega di Matteo Salvini è ancora il primo partito in Italia, nonostante una percentuale nettamente inferiore rispetto a nemmeno un anno fa. Con il 25,3%, infatti, il Carroccio si avvicina sempre di più al suo diretto avversario, il Partito Democratico, che anche questa settimana si ferma al 20,4%, guadagnando però lo 0,4%. Ciò che emerge di più dagli ultimi sondaggi politici è però il sorpasso di Fratelli d’Italia sul Movimento 5 Stelle. Dopo svariate settimane di rincorsa, oggi il partito di Giorgia Meloni con il 15,8% riesce a scavalcare i pentastellati (14,7%) e a guadagnarsi il terzo posto sul podio. Segno positivo anche per Forza Italia, che torna a crescere e si conquista l’8,2% dei consensi.
Non si può dire lo stesso per Italia Viva, che per la seconda settimana consecutiva non riesce a raggiugnere la soglia di sbarramento e si blocca al 2,9%. Poco dietro troviamo Azione, con il 2,8% delle intenzioni di voto. Subito dopo poi si piazza La Sinistra, che oggi riesce a convincere il 2,7% dei cittadini. Ultimi, invece, i Verdi con l’1,8% e +Europa, con la stessa percentuale. Molto ampia la platea degli astensionisti o degli incerti: 43%.
Ultimi sondaggi politici, la fiducia nel governo
La rilevazione ha voluto domandare agli intervistati anche il grado di fiducia nei confronti del governo Conte bis. Se durante l’emergenza coronavirus il presidente del Consiglio, ma anche il suo esecutivo, sono riusciti a toccare delle percentuali molto alte, oggi i cittadini non sembrano più essere così convinti. Il 66,1%, infatti, ammette di non avere alcuna fiducia nella maggioranza attuale, e solo il 29,5% invece si ritiene soddisfatto. Il 4,4% non sa cosa rispondere. Il sondaggio ha analizzato poi la possibilità che il Premier Conte possa diventare il nuovo capo politico del Movimento 5 Stelle. A riguardo, l’81,4% dei cittadini pentastellati ha risposto in modo affermativo, e apprezzerebbe l’opzione. Solamente il 15,1% non sarebbe invece d’accordo, e il 3,5% ammette di non avere un’idea precisa a riguardo.
Con l’ipotesi di Conte capo politico del Movimento 5 Stelle, sono state domandate nuovamente le intenzioni di voto. Il consenso nei confronti della Lega non muterebbe, e si confermerebbe al 25,3%. Lo stesso varrebbe per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Il Partito Democratico, invece, soffrirebbe molto un’opzione di questo tipo e subirebbe una scissione di voti pari al 3,6%, bloccandosi al 16,8%. Crescerebbe al contrario il M5S, che con Conte come capo politico ritornerebbe oltre il 20% (20,2%).
Scenario politico
La questione Autostrade sta dividendo sempre di più la maggioranza. E la strada verso la revoca è diventata ancora più contorta. Da una parte c’è il Premier Conte che spinge, ormai da mesi, perché avvenga. Dall’altra, i dubbi e i problemi che questa scaturirebbe sono molti, e tra i banchi dell’esecutivo è cosa nota. Questa sera è previsto un Consiglio dei Ministri, dove si analizzerà anche il dossier Autostrade. Intanto, nei giorni scorsi, il presidente del Consiglio ha definito “imbarazzante” la proposta della famiglia Benetton, creando non poco scompiglio. Proprio questa mattina, poi, l’Avvocatura dello Stato ha sollevato alcuni dubbi riguardo la revoca, che potrebbe comportare il pagamento di un risarcimento, da parte dello Stato, di ben 23 miliardi di euro.
Infine, come ha ricordato il ministro delle Infrastrutture De Micheli, servirà un decreto interministeriale Mit-Mef per approvare la revoca della concessione. Ma non solo: è necessario un decreto legge per la gestione della rete autostradale, che dovrebbe quindi passa per il voto parlamentare. Per questo caso l’ipotesi più papabile è quella di un commissario straordinario per la gestione temporanea, intanto che si organizza un bando per la nuova concessione. Opzione che divide ancora di più la maggioranza, ormai davvero fragile e che rischia di crollare proprio sulla questione Autostrade. >>Tutti gli ultimi sondaggi elettorali