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AstraZeneca, effetti collaterali e Tachipirina prima del vaccino: facciamo chiarezza

11/03/2021 10:26 - Aggiornamento 11/03/2021 10:34

Continuano le somministrazioni al personale scolastico del vaccino AstraZeneca. Un siero destinato a prevenire il contagio da Coronavirus nelle persone di età pari o superiore ai 18 anni. Progettato per preparare il sistema immunitario ad identificare e contrastare la SARS-CoV-2. Il vaccino AstraZeneca, come riporta l’Aifa, è composto da “un adenovirus di scimpanzé incapace di replicarsi (ChAdOx1 – Chimpanzee Adenovirus Oxford 1) e modificato per veicolare l’informazione genetica destinata a produrre la proteina Spike del virus SARS-CoV-2”. Non pochi hanno avanzato delle perplessità sulla sua efficacia; si è discusso molto anche delle probabili reazioni allergiche. Parimenti si è parlato della possibilità di assumere il paracetamolo per limitare gli effetti indesiderati dopo l’inoculazione. Cerchiamo di fare a riguardo un po’ di chiarezza.

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Vaccino AstraZeneca effetti collaterali e Tachipirina prima della dose: facciamo chiarezza

Innanzitutto precisiamo che il vaccino AstraZeneca è efficace. Dati alla mano: “Nei soggetti vaccinati con il regime posologico approvato (2 dosi a distanza di 4-12 settimane l’una dall’altra) sono stati osservati 64 casi di COVID-19 su 5.258 individui vaccinati e 154 casi su 5.210 del gruppo di controllo. Complessivamente l’efficacia vaccinale di COVID-19 Vaccine AstraZeneca è risultata pari al 59,5% nel prevenire la malattia sintomatica. Nei partecipanti che presentavano una o più comorbilità, l’efficacia del vaccino è stata molto simile (58,3%)”. Così si legge nelle Faq dell’Aifa, che specifica che “nei partecipanti che hanno avuto la seconda dose dopo 12 settimane dalla prima, l’efficacia dopo 14 giorni dalla seconda dose, è stata dell’82,4%”. Ad ogni modo “in tutti i partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, a partire da 22 giorni dopo la dose 1 non si sono osservati casi di ospedalizzazione (0%, su 8.032), rispetto a 14 casi (0,2%, su 8.026), di cui uno fatale, segnalati per il controllo”. Veniamo agli effetti indesiderati.

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Cosa dice l’Aifa sui sintomi post vaccino: le reazione avverse osservate durante la sperimentazione

Nel report dell’Aifa gli studiosi hanno illustrato le reazioni avverse più frequenti e quelle invece più gravi che hanno osservato durante la sperimentazione. Nella relazione si legge che “le reazioni avverse osservate più frequentemente (più di 1 persona su 10) nello studio sul vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) sono stati in genere di entità lieve o moderata e si sono risolte entro pochi giorni dalla vaccinazione”. Tra queste figuravano “dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre”. Anche se “arrossamento nel sito di iniezione e nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100. Debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000”. Quelle più preoccupanti? “L’unica reazione avversa severa più frequente nei vaccinati che nel gruppo placebo è stato l’ingrossamento delle ghiandole linfatiche. Si tratta, comunque, di una patologia benigna che guarisce da sola”. In generale, le reazioni sistemiche sono state più frequenti e pronunciate dopo la seconda dose.

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Vaccino AstraZeneca sintomi, Bassetti: «Tachipirina prima della dose? Sbagliato prendere un farmaco in profilassi»

Dedichiamo infine spazio all’opinione del professor Bassetti circa il ricorso alla Tachipirina prima di ricevere la dose del vaccino AstraZeneca. Vogliamo rimarcare però che si tratta del parere di un singolo, seppur di un esperto, quale è appunto il direttore della Clinica di Malattia Infettive dell’ospedale San Martino di Genova. «No, fanno malissimo. È sbagliato prendere un farmaco in profilassi per evitare che un effetto avvenga, se questo effetto avviene in una percentuale ridotta di casi». Così Bassetti, interpellato dall’agenzia Dire, in merito ai medici che stanno assumendo paracetamolo prima della somministrazione del vaccino AstraZeneca per evitare o limitare gli effetti collaterali. «Può avere un senso utilizzare il paracetamolo così come l’ibuprofene, l’aspirina o altro, nel momento in cui ci sono degli effetti collaterali, ma assumerlo prima che ragione ha? Fondamentalmente lo prendo prima perché, in una percentuale dell’1 o dello 0,1%, mi viene quell’effetto… Non credo abbia un grande significato», ha detto l’infettivologo.

«Penso che bisogna comunque stare molto attenti anche alle raccomandazioni del ministero. Mi auguro che consigli una tachipirina nel momento in cui ci siano degli effetti da vaccino AstraZeneca. Assumerla prima diventerebbe una premedicazione difficile da essere indicata. Sul fatto invece di utilizzarla dopo, nel momento in cui ci fossero brividi, febbre o altri effetti collaterali chiaramente questo può avere un senso», ha concluso Bassetti. Leggi anche l’articolo —> Covid, ok a vaccino Astrazeneca per over 65: domani la circolare di Speranza