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Come sta andando la campagna di vaccinazioni anti Covid in Italia

07/01/2021 11:31 - Aggiornamento 07/01/2021 11:35

Vaccino Covid, l’Italia è il primo Paese in Ue e l’ottavo nel mondo per numero di vaccinazioni eseguite finora con lo 0.51% su totale della popolazione. In cima alla classifica Israele (17.41), seguono Emirati Arabi Uniti (8.35) e Bahrain (4.02) e Stati Uniti (1.6). Lo evidenzia il report di OurWorldinData.org. Il dato delle somministrazioni di vaccino anti-Covid fatte in Italia, a questa mattina, è di 322.943. Si tratta del 46,5% delle dosi di siero Pfizer-Biontech finora ricevute dal nostro paese.

Le regioni che hanno somministrato più dosi di vaccino Covid

Entrando nel dettaglio della distribuzione regionale del siero, al momento risulta in testa il Veneto che ha somministrato l’84,4% delle dosi di vaccino sinora ricevute. Seguono la Toscana (79,9%), il Lazio (67,2%), la provincia autonoma di Trento (62,9%) e la Puglia (60,5%). Altre due regioni hanno somministrato oltre il 50% delle dosi di siero ricevute, Campania ed Emilia-Romagna.

Un po’ più indietro troviamo la gran parte delle altre regioni. Fanalini di coda al momento nella distribuzione del Vaccino Pfizer-Biontech sono al momento Lombardia (21,6%), Valle d’Aosta (20,4%), Sardegna (18,5%) e Calabria (15,7%). Ricordiamo che questa prima fase della campagna di vaccinazione anti Covid prevede la somministrazione del siero al personale sanitario e agli anziani ricoverati nelle Rsa.

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Le criticità della campagna di vaccinazioni anti Covid

La criticità maggiore nell’avvio della campagna di vaccinazioni non è stata, come paventato da alcuni media, la scarsa disponibilità di dosi del vaccino. In Italia ad oggi sono giunte 695.175 dosi di siero Pfizer-Biontech. E anche se siamo i primi in Europa, al momento ne abbiamo somministrate poco meno della metà, il 46,5%. All’inizio della prossima settimana arriveranno nuovi lotti di vaccino. Il piano del ministero della Salute, come confermato dal ministro Speranza, prevede la somministrazione di una media di 400mila dosi a settimana.

Ecco perché, con le regioni, si stanno valutando le diverse criticità da superare per portare la campagna a regime. La principale è la disponibilità del personale sanitario, su cui aziende ospedaliere e sanitarie locali stanno facendo il massimo sforzo organizzativo. Ieri il commissario all’emergenza Domenico Arcuri ha affermato che il piano nazionale prevede 5,9 milioni di vaccinati entro fine marzo, 13,7 entro aprile e 21,5 milioni entro fine maggio. Inoltre la “vaccinazione volontaria” può essere completata entro agosto. Il piano potrebbe inoltre avere un’accelerazione con l’approvazione del siero Astra Zeneca – di cui l’Italia ha opzionato 16,7 milioni di dosi attese per marzo salvo ulteriori ritardi del “via libera” europeo – e del vaccino Moderna che proprio ieri ha ricevuto il via libera dall’Agenzia europea del farmaco. >> Le notizie sul Coronavirus