Valigetta nucleare, contenuto e curiosità. – Sabato 9 gennaio 2020. Si avvicina sempre di più il momento del giorno dell’insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti. Vale a dire la consegna della valigetta nera, la “nuclear football”, come la chiamano gli Americani. Una procedura che sarà più complicata del solito per l’assenza di Donald Trump. La Speaker della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, ha fatto sapere di aver parlato con il capo degli stati maggiori riuniti, Mark Milley, per chiedergli di impedire al presidente uscente di usare la “palla da football”. «La situazione con lui non potrebbe essere più pericolosa», ha scritto ai deputati la Pelosi, preoccupata all’idea che Trump possa dare inizio ad ostilità militari, dal momento che lui è in possesso dei codici per ordinare un attacco nucleare.
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“Valigetta nucleare” cos’è e che contiene: altro che “pulsanti” per scatenare la guerra atomica
Contrariamente a quanto si crede, la valigetta nucleare non consente al capo della Casa Bianca di lanciare direttamente missili, ma gliene dà i poteri. E non contiene neppure “pulsanti”. Qualcuno ricorderà, qualche anno fa, uno dei tanti “bisticci” tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un. In un video quest’ultimo riferì di avere un pulsante nucleare sulla propria scrivania. Per le rime arrivò la replica del Tycoon americano: «Il leader della Corea del Nord Kim Jong-un ha dichiarato che “Il pulsante per il nucleare è sempre sulla sua scrivania”. Qualcuno del suo regime impoverito e affamato lo informi per cortesia che ho anche io un pulsante per il nucleare. E che è molto più grande e potente del suo, e in più il mio pulsante funziona!», aveva cinguettato Trump.
Biden erediterà anche il “biscotto”: di che si tratta
Ma che cos’è questa valigia nucleare? La “Nuclear football” designa una valigetta nera che, trasportata da un militare, accompagna il presidente degli Stati Uniti d’America in ogni spostamento dalla Casa Bianca. È più propriamente detta “cartella di emergenza del presidente” (president’s emergency satchel). Nello specifico si tratta di una valigetta di acciaio modello ‘Zero Hallibrurton’, celata a sua volta in una di pelle nera, con un’antenna satellitare, che si può estendere per consentire al presidente di dare l’ordine ogni volta che si trova lontano da un comando fisso. Difatti il presidente americano è il commander-in-chief, vale a dire il capo supremo delle forze armate degli Stati Uniti. Questi può disporre di tutto l’arsenale nucleare e conosce i piani relativi a un’eventuale guerra atomica. Il contenuto della valigetta è stato reso noto per la prima volta nel 1980 da Bill Guley, all’epoca direttore dell’ufficio militare della Casa Bianca. E non contiene bottoni, ma carta perlopiù: Biden infatti erediterà anche il ‘biscotto’, una scheda tascabile con i codici necessari per lanciare l’attacco nucleare. Lo spettro di una guerra atomica aveva atterrito lo stesso Trump, che della sua esperienza disse: «Quando ti spiegano cosa rappresenta la valigetta e il tipo di distruzione di cui si parla, è un momento spaventoso e che fa molto riflettere».
Non sono mancati incidenti: il più distratto Bill Clinton
Ma torniamo al contenuto. Il documento più importante della valigetta del presidente è il Black Book, un vero e proprio prontuario della guerra nucleare di 75 pagine con la descrizione degli obiettivi possibili, dei vari scenari e delle vittime che un eventuale attacco potrebbe causare. Altri due fascicoli spiegano dove trasferire il presidente in caso di attacco nucleare e come comunicare la notizia di un un possibile attacco ai media. La valigetta, che pesa 20 kg, viene trasportata da militari che hanno un apposito addestramento per aiutare il Presidente a dare l’ordine di lancio. Essa contiene anche un telefono che viene usato qualora il Presidente si trovi in viaggio.
Non sono mancati negli anni incidenti, per fortuna piccoli, legati alla scheda con i codici nucleare. Il presidente Jimmy Carter una volta lasciò i suoi nella tasca di una giacca, finita poi in tintoria. Dopo il tentato assassinio del presidente Ronald Reagan nel 1981, il suo ‘biscotto’ fu gettato in un bidone della spazzatura all’ospedale della George Washington University, quando il personale medico gli tolse i vestiti. Pare invece che il presidente Bill Clinton abbia perso il suo biscotto per diversi mesi. Leggi anche l’articolo —> Joe Biden, aneddoto particolare riemerge dal passato: lo stesso disturbo di Giorgio VI