Francesco Vaia, direttore sanitario dell’INMI Lazzaro Spallanzani di Roma, ha partecipato al programma “L’Aria che Tira”. Vaia ha parlato soprattutto della variante indiana pericolosa per noi? Il direttore sanitario non è d’accordo con tutti quei medici e virologi che hanno assunto un comportamento allarmista. La variante indiana secondo lui va trattata come tutte le altre varianti. E’ anche pro alle riaperture, ovviamente in sicurezza.
Variante indiana pericolosa? L’opinione di Francesco Vaia
Le varianti Covid non devono spaventare. Questo il messaggio che Francesco Vaia ha sottolineato a “L’Aria che Tira”. Il direttore sanitario ha spiegato che la variante indiana è come quella inglese: non bisogna spaventare il popolo. Il virus muta e muterà ancora. “Ci stiamo preoccupando in maniera precoce e intempestiva, non abbiamo nemmeno ancora studiato la variante indiana. Inoltre, possiamo evitare che la variante sia trasmessa facendo tamponi e con una quarantena fisicamente determinata. Abbiamo chiamato il Ministro e il commissario per dire di accogliere chi viene dall’India nelle caserme per la quarantena, non per ghettizzarle, ma per i loro interessi e quelli della comunità romana. Basta pietismo e solidarismo inutili”.
Ma Francesco Vaia ha pronto anche un rimprovero per il governo. “La risposta al Covid-19 deve essere di sistema.” L’azione contro il virus per bloccare la variante indiana deve essere uniforme. Il sistema deve impegnarsi in un’unica direzione, solo così si riuscirà a sconfiggere la pandemia. “Capisco gli annunci ma non facciamo allarmismo. Noi stasera andremo a Fiumicino a tamponare i cittadini che arrivano dall’India, ma deve essere un’azione di sistema, non individuale. Lo ribadisco fino alla noia: la risposta vincente al Covid deve essere di sistema, non può essere mia, dello Spallanzani o individuale”.
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Francesco Vaia sulle riaperture
“Io sono un aperturista, ovviamente in sicurezza.” Ha precisato il professor Vaia. Anche in questo caso esorta il Governo a muoversi in modo uniforme. I dati ci sono e su quelli si possono basare le scelte di riaprire o chiudere. “Non possiamo oscillare tra aperturisti e chiusuristi, troviamo un punto di equilibrio: è saggio aprire sempre di più man mano in base ai dati epidemiologici, ieri i numeri erano buoni e la curva era al punto più basso da mesi”.
Vaia ha parlato anche di un collega: il professor Crisanti. Il direttore sanitario ha appoggiato il suo pensiero riguardo alla campagna vaccinale. “Più si vaccina, più ci mettiamo in sicurezza”. D’altra parte l’atteggiamento di Crisanti verso le riaperture a Vaia non piace. “Crisanti prevede una nuova ondata a fine maggio? Non faccia il veggente, non so da cosa prenda queste informazioni. E sottolineo che il presidente Draghi non deve essere microbiologo o virologo. La politica deve avere il primato nelle decisioni, guai a quel paese che si affida agli scienziati”.>>Tutte le notizie