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Variante Xe, Crisanti: «La mascherina non serve più, Omicron troppo contagiosa»

06/04/2022 09:45 - Aggiornamento 06/04/2022 09:51

«L’equilibrio della pandemia è ancora molto instabile, perché la protezione del vaccino non è duratura. Si paga il prezzo di 150 decessi al giorno in Italia, il Sars-Cov2 è la maggiore causa di morte e ha un costo sociale elevato. Il che ci porta indietro di qualche secolo, quando le malattie infettive erano appunto la prima causa di morte». Così il professor Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia all’Università di Padova in un’intervista al «Corriere della Sera».

Crisanti

Variante Xe, Crisanti: «La mascherina non serve, Omicron troppo contagiosa»

«Quanto ai contagi ormai si sono stabilizzati a circa 70mila al giorno a livello nazionale. Numeri importanti, che l’uso della mascherina non è più in grado di contenere se non in una percentuale tra il 15% e il 20% (qui l’approfondimento), perché la variante Omicron ha un indice di trasmissibilità tra 12 e 15 e poi non tutti usano questa protezione al chiuso, alcuni la portano male e altri non sempre. Le misure di contenimento servono a poco, bisogna cambiare politica e proteggere i fragili», ha aggiunto poi parlando dell’obbligo della mascherina. Il 20 aprile il ministero della Salute deciderà se confermare lo stop al chiuso sancito dal primo maggio o prolungarlo.

Crisanti omicron

Vaccini bivalenti? «Un’operazione commerciale»

A proposito della quarta dose Crisanti ha detto: «Prima o poi me la farò la quarta dose sono un mezzo vecchietto, ho quasi 67 anni. Ma la faccio a livello di precauzione, poiché non esistono dati che ne indichino una maggiore capacità di protezione contro le complicazioni gravi viste anche nei soggetti con terza dose. Il booster non tutela dall’infezione e probabilmente nemmeno la quarta dose». Il microbiologo ha definito una «operazione commerciale» il vaccino unico contro Covid e influenza in fase di preparazione. Dei “vaccini bivalenti”, che dovrebbero essere pronti per ottobre, aveva parlato anche Sergio Abrignani, immunologo dell’Università Statale di Milano, in un’intervista concessa a «Libero Quotidiano». «Sia Pfizer che Moderna stanno mettendo a punto un vaccino che varrà sia per il coronavirus che per l’influenza. Di nuovo, occorre aspettare. E, soprattutto, procedere a passi comuni, almeno in Europa. Sarebbe un ottimo strumento», aveva detto l’esperto. Leggi anche l’articolo —> Variante Xe, efficacia vaccini e confronto con le altre mutazioni: chiarimenti da Abrignani