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Viareggio, Salvini contestato da Alberto Veronesi: «Non si scherza con l’antifascismo»

11/08/2020 08:55 - Aggiornamento 11/08/2020 09:00

Alberto Veronesi, direttore d’orchestra e candidato del Pd alle regionali della Toscana, ha contestato il leader della Lega Matteo Salvini durante un comizio a Viareggio. Confuso tra la folla dei simpatizzanti del capitano questi ha alzato la voce per tenere alti i valori dell’antifascismo. «Mio padre Umberto mi ha insegnato quello che diceva Max Weber: la responsabilità è il terreno su cui politica e professionalità possono incontrarsi per il bene del paese», ha spiegato il 53enne riferendosi al padre oncologo Umberto scomparso due anni fa.

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Salvini contestato

Viareggio, Salvini contestato da Alberto Veronesi: «Non si scherza con l’antifascismo»

Viareggio, Salvini contestato da Alberto Veronesi duramente di fronte a centinaia di sostenitori del Carroccio. È accaduto durante il comizio a Viareggio di domenica 9 agosto. Il candidato del Partito democratico al consiglio regionale, nonché direttore musicale del Festival Puccini di Torre del Lago, Alberto Veronesi, si è piazzato davanti al leghista con un cartello. «Noi siamo una città civile. Vergogna, non si scherza con l’antifascismo», ha urlato il figlio del noto medico. Poco dopo è salito in piedi sopra un piccolo basamento: «Questa è terra di libertà, questa è terra di antifascismo. Non si scherza con l’antifascismo», ha tuonato il 53enne.

Salvini contestato

«Se il direttore di uno dei principali festival musicali è quello che viene qua come un matto…», il leader della Lega

In una nota Veronesi ha scritto che «a Salvini piacerebbe che io fossi soltanto un povero matto. No. Io sono soltanto il figlio di una donna che ha conosciuto l’orrore del lager di Bergen Belsen e che fin da ragazzo ha respirato una cultura antifascista» e ha accusato la Lega di fare l’occhiolino «ai fascisti e di scherzare sull’antifascismo». «Questa mattina mi ero organizzato per essere in Passeggiata a Viareggio per distribuire i miei volantini elettorali. Poi, quando ho saputo dell’arrivo di Salvini, ho pensato che sarebbe stato carino andare a salutarlo. Mi sono avvicinato pacificamente al palco e, gandhianamente, ho loro ricordato che questa è terra di civiltà. Ma non essendomi stato permesso di avvicinarmi al gazebo della Lega, il benvenuto a lui e a Susanna Ceccardi, l’ho gridato. Ricordando loro che questa questa è terra di civiltà e di accoglienza», ha spiegato Veronesi candidato col Pd alle regionali.

Durante la contestazione Matteo Salvini, al fianco della candidata leghista, Susanna Ceccardi, ha guardato dapprima impassibile Veronesi, poi al microfono ha affermato che «se il direttore di uno dei principali festival musicali è quello che viene qua come un matto a gridare la domenica mattina a gente che non la pensa come lui, allora qua a Viareggio ci sono da cambiare molte cose». Leggi anche —> Umberto Bossi “siluro” a Salvini: «Oggi il Nord viene barattato per i voti al Sud»

 

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