Virus Aviaria H5N8 cos’è? Esiste un nuovo pericolo, potrebbe partire un’altra pandemia. Questo è quanto sostengono due ricercatori cinesi, Weifeng Shi del Shandong First Medical University and Shandong Academy of Medical Sciences di Jinan e George Fu Gao del Chinese Centre for Disease Control and Prevention di Pechino. Le loro considerazioni inserite in un articolo pubblicato sull’autorevole rivista “Science”.
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Virus Aviaria H5N8 allarme ricercatori: rassicurazioni da Pregliasco
A smorzare l’allarme sul nuovo virus aviario il virologo dell’università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, che ha spiegato che al momento la situazione è sotto controllo. «Sui virus influenzali abbiamo sempre molta attenzione ed esiste un buon livello di sorveglianza internazionale. Il nuovo virus H5N8 preoccupa sicuramente, ma la buona notizia è che lo abbiamo intercettato e possiamo monitorarlo», ha detto l’esperto. «I virus influenzali continuano a infastidirci seppure quest’anno non sono stati molto ‘di moda’ perché il coronavirus li ha surclassati, e le misure di protezione utilizzate contro il Covid hanno fatto circolare pochissimo l’influenza», ha spiegato Pregliasco, che ha invitato tutti a cogliere l’aspetto positivo dell’individuazione dell’H5N8.
«È la dimostrazione che siamo in grado di individuare focolai, limitati, di varianti che ci preoccupano perché le varianti H5N8 si rifanno a zoonosi, quindi a possibili salti di specie e coinvolgimento degli umani. È estremamente positiva, quindi, la capacità di individuare questo rischio potenziale e riuscire a monitorarlo. Un elemento che ci è sfuggito sul Coronavirus, ma che sull’influenza, grazie alla rete internazionale basata sul principio ‘One Health’, tra veterinari e medici, permette una sorveglianza complessiva», ha affermato. Dichiarazioni riportate sul sito “Globalist”.
«Questi virus ci inquietano perché hanno caratteristiche che ci piacciono poco, ma è tutta da vedere la capacità di trasmissione uomo-uomo»
Pregliasco ha concluso: «Questi virus ci inquietano perché hanno caratteristiche che ci piacciono poco, ma è tutta da vedere la capacità di trasmissione uomo-uomo. Come abbiamo visto con il suo predecessore, H5N1, i casi di infezione nell’uomo non sono impossibili, in particolare in situazioni di vicinanza agli animali, come negli operatori degli allevamenti. È un segnale che, in ogni caso, deve farci tenere l’attenzione alta». Leggi anche l’articolo —> Covid in Italia: oggi 5.218 nuovi casi, picco di decessi (218) dovuto al riconteggio in Campania