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Vitalizi, Richetti (Azione): “Salvini, Di Maio e Zingaretti dicono che è una vergogna, ma loro rappresentano il 75% del Parlamento

29/06/2020 11:30 - Aggiornamento 29/06/2020 11:34

Ripristino Vitalizi. “Salvini, Di Maio e Zingaretti dicono che è una vergogna, ma loro rappresentano il 75% del Parlamento. Se loro sono le vittime chi sono i carnefici?”. E’ molto duro Matteo Richetti, senatore di Azione, il partito di Carlo Calenda, a proposito della questione vitalizi ripristinati al Senato. Richetti, a suo tempo promotore di un disegno di legge sul tema, è intervenuto a Radio Cusano Campus per sferzare la maggioranza di governo, cui imputa l’incapacità di prendere una decisione chiara, nonostante le promesse.

>> Taglio vitalizi annullato, cosa è successo davvero al Senato: «La casta si tiene il malloppo»

Vitalizi salvini di maio zingaretti

Vitalizi, Richetti: “Se avessero approvato la mia legge, non avrebbe potuto essere annullata”

Sull’annullamento del taglio dei vitalizi Richetti prima attacca da destra a sinistra, poi ricorda come il suo disegno di legge sul “taglio”, non approvato, avrebbe evitato il contenzioso in corso al Senato. “Salvini, Di Maio e Zingaretti dicono che è una vergogna, ma loro rappresentano il 75% del Parlamento – ha affermato ai microfoni della radio romana – Se loro sono le vittime chi sono i carnefici? Ma davvero vogliono far credere agli italiani che il problema è rappresentato da una commissione con 3 laici, un farmacista e un notaio? Se avessero approvato la mia legge sui vitalizi, non avrebbe potuto essere annullata”.

“Se i leader dei partiti pensano sia una vergogna –  ha proseguito il senatore di Azione – prendano la mia legge e l’approvino. A quei tempi non fu approvata perché ognuno pensava al proprio tornaconto personale, ora almeno non ci facciano la morale, ci risparmino questa sceneggiata degli indignati. I 5 Stelle hanno basato molto dei loro consensi sul taglio dei vitalizi e hanno fallito, così come ha fallito il reddito di cittadinanza. Se una misura tu non decidi se è contrasto alla povertà o reinserimento lavorativo rimani nel mezzo”.

Mes, Richetti: Un Paese normale quei soldi li avrebbe già presi

Nell’intervista a Radio Cusano Campus Matteo Richetti ha anche affrontato il tema del Mes, sottolineando ancora una volta l’indecisione della maggioranza. “Un Paese normale – ha incalzato il senatore di Azione – discute se accedere o meno ai fondi per far funzionare la sanità in questa situazione? Un Paese normale quei soldi li avrebbe già presi”.

“Siccome però non dobbiamo far perdere la faccia – ha proseguito – a Di Maio, Buffagni, Conte, tutti questi scienziati che hanno detto che di Mes non se ne parla, allora niente Mes. Perché noi abbiamo un presidente del Consiglio che va in tv a fare gli annunci roboanti e a dire no al Mes prima ancora che si capisse quali fossero le condizioni. Accedere al Mes significherebbe sfruttare in maniera intelligente le opportunità che l’UE ha messo a disposizione. Mi auguro che molto in fretta ci sia un ravvedimento operoso, magari anche un cambio di governo”. >> Tutte le notizie di politica italiana