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Viviana Parisi, i genitori chiedono verità: modalità delle ricerche obsoleta? «Settore da potenziare»

23/08/2020 07:00 - Aggiornamento 23/08/2020 17:44

Viviana Parisi e Gioele Mondello, il mistero delle loro morti tiene banco da settimane ormai. Un giallo intricato, doloroso. Due vite spezzate senza un perché. E forse tutte le risposte agli interrogativi dei familiari non arriveranno mai. La speranza è che la magistratura inquirente riesca almeno a ricostruire i passaggi salienti della dinamica dei fatti di quel maledetto 3 agosto 2020. E che possa appurare la causa di morte di madre e figlio. Dalle informazioni emerse, si apprende che l’esame autoptico sui resti del piccolo Gioele sarà effettuato martedì 25 agosto.

E secondo le indiscrezioni delle ultime ore, la Polizia Scientifica avrebbe ricostruito i fatti appurando che la donna avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe suicidata lanciandosi dal traliccio accanto al quale è stata trovata cadavere. La notizia è al momento ufficiosa.

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Gli avvocati Nicodemo Gentile e Antonio Cozza assistono i genitori di Viviana Parisi

“I genitori di Viviana ci hanno chiesto di sostenerli e rappresentarli in questo percorso doloroso verso la Verità”. Con queste parole via Facebook l’avvocato Nicodemo Gentile ha reso noto il nuovo incarico, conferito a lui e al collega Antonio Cozza, dai genitori della dj morta, i signori Parisi. Il primo dubbio sollevato dal legale è quello relativo ai modi con i quali sono state effettuate le ricerche del piccolo Gioele, i cui resti dilaniati dagli animali selvatici dei boschi di Caronia sono stati rinvenuti solo dopo più di due settimane di ricerche. Da un volontario, per giunta, che ha partecipato alle ricerche su invito del papà di Gioele.

“Le ricerche sono una cosa seria. Forse oggi c’è soprattutto da chiedersi come sia stato possibile non vedere il corpicino di Gioele, a poca distanza da sua madre, e durante ben sedici giorni di ricerche”. La famiglia di Viviana, così come anche quella del marito Daniele Mondello, chiede chiarezza. Vuole capire il perché, pur avendo le squadre di ricerca scandagliato da subito la zona del ritrovamento dei resti del piccolo Gioele, non abbiano notato la sua presenza. L’avvocato Gentile lo ha evidenziato nel suo post Facebook di qualche ora fa: “Le battute in zona sono state molte, con un dispiegamento di tanti uomini tra vigili del fuoco, polizia, carabinieri, forestali, corpi speciali ed unità cinofile, per poi arrivare al ritrovamento avvenuto grazie ad un volontario, dopo sole 5 ore di ricerche. E purtroppo non è la prima volta che accade”.

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Gioele cadavere, non visto da chi lo cercava, proprio come Yara Gambirasio

Gioele cadavere, non visto da chi lo cercava, proprio come Yara Gambirasio, dice Gentile. “Il caso più clamoroso è stato sicuramente quello di Yara Gambirasio, il cui corpo fu rinvenuto in un terreno da un appassionato di aeromodellismo, quando in quell’area, nei mesi precedenti, le ricerche erano state eseguite con l’impiego di svariate forze dello Stato”. Non solo, “dobbiamo ricordare anche il caso di Elena Ceste, rinvenuta dopo nove mesi dalla sua scomparsa, a due passi da casa, da alcuni dipendenti comunali impegnati nella pulizia del canale”.

Viviana e Gioele, modalità delle ricerche obsoleta? “Settore da potenziare”

L’avvocato reputa necessaria una attenta riflessione “sulle modalità con cui vengono condotte le ricerche nel nostro Paese”. “Sicuramente qualcosa non funziona nelle procedure d’intervento, per cui è diventata un’esigenza non più procrastinabile quella di intervenire e di potenziare questo settore con metodi europei, evoluti, moderni e ancora più professionali”.

C’è poi l’aspetto increscioso della privacy violata. Quella di Viviana, dei suoi presunti problemi di salute, e delle indiscrezioni giornalistiche che in parte i familiari si sono trovati costretti a smentire a mezzo stampa“Al di là di questi dubbi ed osservazioni, vogliamo denunciare anche l’amarezza per le pesanti indiscrezioni che stanno emergendo circa la vita privata e lo stato di salute di Viviana, che purtroppo non può più difendersi”. Certamente Viviana stava vivendo un periodo difficile, “ma non è emerso allo stato nessun elemento, neanche indiretto o latente, che possa far presupporre l’intenzione della stessa di uccidere suo figlio”.

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Ipotesi omicidio-suicidio: ad oggi nessun riscontro oggettivo

La pista dell’omicidio-suicidio, caldeggiata dalla Procura, ad oggi non ha trovato alcun riscontro oggettivo. Ecco perché servirebbe silenzio, non certo illazioni. Sono necessari altri accertamenti per potersi pronunciare in merito. “Questa ipotesi – spiega Nicodemo Gentile – appare forzata […] in considerazione del fatto che sembra assai improbabile che Viviana avrebbe percorso oltre 100 km per lanciarsi poi da un traliccio della corrente (che non costituiva sicuramente la meta del suo viaggio) avendo tra l’altro a disposizione il terrazzo di casa e senza sottovalutare neanche il fatto che, la mattina prima di uscire, aveva messo in preparazione il sugo per il pranzo con marito e figlio”. Potrebbe interessarti anche —> Dj morta, i legali della famiglia: “Viviana e Gioele morti in momenti e luoghi diversi”

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