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Massimo Bossetti, respinte tutte le istanze della difesa: i reperti di indagine non saranno analizzati

03/06/2021 17:23 - Aggiornamento 03/06/2021 17:38

Yara Gambirasio: la difesa Massimo Bossetti non potrà esaminare i campioni biologici e i reperti di indagine. Lo ha deciso oggi, 3 giugno 2021, la corte d’Assise di Bergamo, presieduta dal giudice Donatella Nava. In una ordinanza di 19 pagine, infatti, sono state respinte tutte le istanze degli avvocati del muratore di Mapello condannato all’ergastolo per il delitto della 13enne di Brembate.

YARA BOSSETTI REPERTI NON SARANNO ANALIZZATI

Massimo Bossetti: i reperti del caso Yara non saranno analizzati

I giudici della Corte d’Assise di Bergamo hanno quindi rigettato la richiesta dei difensori di Massimo Bossetti. L’uomo si professa innocente e da anni, ancor prima che l’iter giudiziario che le vedeva imputato si concludesse, chiede una super perizia genetica sul Dna di Ignoto 1 che ha portato alla sua condanna. I difensori non potranno nemmeno effettuare la ricognizione dei suddetti reperti, si apprende. La difesa aveva avanzato l’istanza in vista di una possibile revisione del processo.

“La Procura di Bergamo si era opposta alla richiesta dei legali di Bossetti. Questi ultimi, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, non potranno avere accesso ai corpi di reato e nemmeno ai Dvd con la raccolta fotografica eseguita dai carabinieri del Ris nell’ambito delle indagini, né alle “caratterizzazioni” dei profili genetici del Dna”, riferisce TgCom 24.

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Atti trasmessi alla Procura Venezia per le “opportune valutazioni”

Come chiesto in aula dal procuratore Antonio Chiappani, “I giudici della Corte d’assise di Bergamo hanno poi disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Venezia per le “opportune valutazioni”. Il magistrato, il 19 maggio, aveva denunciato presunte scorrettezze dei difensori (nei mesi scorsi era stato presentato un esposto contro i pm orobici) e sarà ora compito dei magistrati veneziani, competenti a indagare sui colleghi del distretto di Corte d’appello di Brescia, valutare eventuali ipotesi di reato ai loro danni” (Fonte TgCom24) (Continua a leggere dopo la foto)

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Sfuma la richiesta di revisione del processo

Un duro colpo, questo, per Massimo Bossetti che si trova in carcere dal giugno 2014. Il muratore bergamasco si era infatti detto molto fiducioso del fatto che la Corte avrebbe concesso ai suoi difensori di poter accedere ai reperti di indagine secondari. Potrebbe interessarti anche —> Massimo Bossetti, la sorella ha cambiato cognome: era «impossibile trovare lavoro»