Vedova Navalny, la disinformazione sui suoi flirt (inventati) viaggia sui social –
Se fosse solo cattivo gusto, potremmo persino passarci sopra, ma è principalmente disinformazione del regime russo. La moglie di Aleksej Navalny non è una “vedova allegra”. È il messaggio che sta passando, e magari anche qualcuno tra chi legge si sarà imbattuto, navigando sui social, in qualche post allusivo o in qualche fotografia che ritrae Yulia Navalnaya, ad esempio in compagnia del presunto amante Evgenij Chichvarkin. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’annuncio di Yulia Navalnaya
Yulia Navalnaya ha annunciato al sua intenzione di continuare la battaglia del marito, morto in carcere il 16 febbraio, come afferma nel video che riportiamo di seguito. I media e la macchina della disinformazione del Cremlino si sono subito attivati per screditarla. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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BREAKING:
— Visegrád 24 (@visegrad24) February 20, 2024
Alexei Navalny’s wife @yulia_navalnaya releases a video announces she will continue her murdered husband’s work.
She says it’s clear Putin murdered Alexei.
“ Iwill continue to fight for our country. And I call on you to stand beside me” pic.twitter.com/evgIGHqBym
La disinformazione come arma politica
Marx ne è stato il teorico, Lenin e Stalin hanno invece elevato la disinformatia a strategia politica per colpire il nemico, così come fece anche Goebbels nella Germania nazista. Oggi parliamo di fake news, ma è un metodo antico che a Mosca, dunque, è ben conosciuto. In Italia parliamo di “macchina del fango” e così una tempesta di fango si sta abbattendo su Yulia, la rasveselaja vdova (“vedova allegra”) secondo taluni media e account social filogovernativi e/o controllati dallo stesso regime putiniano, attraverso vecchie foto decontestualizzate e gossip infondati. Il primo attacco in Rete è partito quando Yulia Navalnaya, durante la conferenza sulla Sicurezza di Monaco, a poche ore dalla morte del marito, aveva sorriso per rispondere agli applausi ricevuti dalla platea. Un segno della sua “sete di attenzione e potere”; “La reazione di una donna che non riesce a trattenere la gioia e il sollievo”. Peccato che queste considerazioni fossero attribuite allo psicologo statunitense Paul Ekman, massimo esperto di comunicazione non verbale, che ha negato, sdegnato, qualsiasi sua analisi in merito. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
Psychologist Paul Ekman: Yulia #Navalnaya could not contain her joy and relief speaking after her husband's death in Munich. "Yulia Navalnaya's reaction is not the reaction of a woman who recently learned about the death of her beloved husband. pic.twitter.com/3NgHUZiKJC
— Maxim Isaev (@MaximIsaev79484) February 17, 2024
La foto del 2021
Sui social, dicevamo, circola una foto di Yulia Navalnaya sorridente, in spiaggia, accanto a un altro uomo. Immagine che ha scatenato una lunga serie di durissimi commenti: “Il giorno della morte di Navalny, Yulia si divertiva in spiaggia”, ad esempio. Ma quello scatto risale al 2021, pubblicato su Instagram dal miliardario russo Evgenij Chichvarkin, scattata in Lettonia nell’agosto di tre anni fa. A pubblicarla su Instagram era stato proprio Chichvarkin con la seguente didascalia: “Con la first lady della bellissima Russia del futuro Yulia Navalnaya. Libertà per Navalny”. Qui di seguito la foto in questione, recuperata dall’account Instagram di Chichvarkin. Si può notare che lo scatto risale precisamente al 17 agosto 2021
Evgenij Chichvarkin è fuggito in Gran Bretagna nel 2008 ed è stato il bersaglio di un mandato di cattura internazionale per estorsione e rapimento fino al 2011, quando Mosca ha ritirato le accuse. Inoltre, leggiamo su la Repubblica che altri siti riconducibili alla propaganda russa accusano la vedova di Navalny di essere una “escort politica” e di intrattenere una relazione con “l’agente straniero” Christo Grozev, il giornalista investigativo di Bellingat che aiutò Navalny a scoprire l’identità dei suoi avvelenatori.
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