Vai al contenuto

Zangrillo contro lo stato di emergenza: «E’ un mese che non si muore più di covid-19. Basta panico!»

15/07/2020 09:16

Alberto Zangrillo, primario di medicina del San Raffaele di Milano, in un’intervista a Il Tempo ribadisce la sua idea di una situazione ‘normalizzata’ negli ospedali e mette in guardia, dal suo punto di vista, contro gli eccessi. In questi giorni non si fa altro che parlare della possibilità di estendere lo stato di emergenza fino alla fine del 2020. Il primario di medicina la considera una misura eccessiva. «È un mese che in Lombardia non si muore più di Covid, l’emergenza è finita da 2 mesi», commenta Zangrillo. Una tesi forte, ma allo stesso tempo accompagnata da numeri a suo favore. «Evitiamo di portare al panico e alla morte sociale», aggiunge.

>>Leggi anche: Decreto 14 luglio 2020, come cambiano le misure anti Covid: cosa non potremo fare ancora

alberto zangrillo

Alberto Zangrillo contro il panico

La riflessione di Zangrillo fa leva sul fatto che, secondo lui, non si debba intimorire la popolazione, bensì responsabilizzarla. Ha sottolineato come il buon senso, fatto del rispetto delle norme igieniche e dello stare in casa se febbricitanti, se rispettato possa essere abbastanza. Per il primario, infatti, evocare l’emergenza “porta al panico e alla morte sociale“. Pretendere invece il rispetto delle regole aumenterebbe il senso di responsabilità di tutti. La riflessione del primario nasce come risposta alla proposta di Giuseppe Conte di estendere l’emergenza fino al 31 dicembre 2020. Zangrillo riconosce l’importanza che ha avuto imporre un lockdown in momenti opportuni, ma sottolineare come “l’eccesso di mortalità da coronavirus è fortunatamente azzerato da due mesi. In Lombardia nessuno muore per colpa del virus da almeno un mese“.

alberto zangrillo

I dati del covid-19

Secondo Zangrillo, infatti, i dati giornalieri diffusi dalla Protezione civile sono comunicati in maniera scorretta, “non rispecchiano la realtà“. A suo dire, si attribuirebbe come causa del decesso il coronavirus anche a quei pazienti che muoiono per altre patologie.

Il primario di medicina porta anche un esempio per spiegare la sua tesi: “Il nonno di Pierino è coinvolto in un grave incidente stradale sulla tangenziale di Milano. Viene portato in emergenza in pronto soccorso. Viene sottoposto, come tutti i pazienti, che entrano in un ospedale italiano, al tampone orofaringeo. Purtroppo, nonostante le cure, il nonno di Pierino, nel frattempo risultato Covid positivo, dopo due giorni viene a mancare in conseguenza del grave trauma subito. La causa di morte del nonno è chiara a tutti ma purtroppo verrà addebitata al virus”.>>Tutte le notizie sul coronavirus