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Vittorio Feltri celibato dei preti: «Sposarsi? Meglio una martellata sulle p***e»

15/01/2020 13:00 - Aggiornamento 15/01/2020 13:04

In collegamento telefonico con la trasmissione Un Giorno da Pecora su Radio 1 Rai Vittorio Feltri ha voluto dire la sua sull’abolizione del celibato dei sacerdoti. «Vietare il matrimonio? No, ognuno è libero di fare quello che vuole, anche tirarsi le martellate sulle palle. Meglio sposarsi o una martellata? Forse con una martellata uno se la cava…», ha affermato il direttore di Libero Quotidiano, che ha poi aggiunto: «Non mi riguarda personalmente, ma analizzando il problema non ho potuto evitare di evidenziare i rischi a cui un prete sposato andrebbe incontro. Intanto, chiunque si sposi dopo qualche anno ne ha pieni i c…». 

Feltri

Vittorio Feltri celibato dei preti: «Sposarsi? Meglio una martellata sulle p***e»

Con lucidità Vittorio Feltri ha proseguito: «Io esamino quello che succede in Italia, il numero dei divorzi è veramente molto elevato tanto che la gente non si sposa neanche più ma preferisce la convivenza. Se io mi sposo con una donna e poi litighiamo nessuno ci fa caso, ma se un parroco nella canonica inizia a litigare con la moglie e a far volare i piatti è chiaro che la comunità se ne accorge!». Il direttore bergamasco ha rincarato la dose dicendo: «C’è anche il problema della prole: se fa due o tre figli, almeno una testa di c… la avrebbe. A volte anche tutti. Avere figli che vanno in discoteca, si drogano, bevono e fanno casini per un prete non sarebbe un’agevolazione!». Il giornalista 76enne si è sentito di dare un consiglio a chi si sta per sposare: «Di vivere in solitudine, è la cosa migliore di questo mondo. Io per esempio non solo ho separato le camere da subito, ma poi ho separato i piani e per un lungo periodo ho separato anche le case. Con mia moglie ci vediamo tutte le sere, le voglio bene e c’è un rapporto di affetto che non ho mai avuto con nessun altro. Ma anche dal punto di vista sessuale dopo qualche anno non ne puoi più!».

Vittorio Feltri

«Una calamità per la reputazione della Chiesa»

Già nel suo editoriale, pubblicato su Libero quotidiano, andato in stampa prima della richiesta ufficiale dell’entourage del Papa Emerito Benedetto XVI di ritirare la firma dal libro scritto assieme al cardinale Robert Sarah, Vittorio Feltri aveva affrontato la delicata questione. «Si sa come vanno queste cose, si apre il rubinetto, dapprincipio esce solo qualche goccia, poi l’ acqua non la fermi più. Insomma il rischio è che tra un po’ i sacerdoti di più o meno fresca consacrazione siano autorizzati a prendere moglie, come succede tra i cosiddetti protestanti. Se così fosse sarebbe una calamità per la reputazione della Chiesa!», ha scritto il giornalista, che oltre ad affrontare il problema della convivenza e della prole, aveva pure approfondito la faccenda delle separazioni: «Vi figurate il parroco che scaccia la sua donna da casa e le paga gli alimenti? Con quali soldi, oltretutto, visto che gli stipendi dei sacerdoti sono equiparati a quelli di un bracciante agricolo calabrese?».

vittorio feltri

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