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Michele Buoninconti assume un investigatore: «Non c’è una sola prova che Elena Ceste sia stata assassinata»

19/01/2020 19:41

Caso Elena Ceste news: l’Ansa ha confermato la indiscrezione delle ultime settimane secondo la quale Michele Buoninconti avrebbe tutta l’intenzione di far riaprire il caso. Condannato in tutti e tre i gradi di giudizio a 30 anni reclusione per l’omicidio volontario della moglie e l’occultamento del suo cadavere, l’ex vigile del fuoco avrebbe assunto un investigatore che, coadiuvato da un team, starebbe effettuando nuove indagini per produrre nuovi elementi finalizzati ad ottenere la revisione del processo.

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Michele Buoninconti assume un investigatore: si riapre il caso Elena Ceste?

“La condanna a 30 anni di Michele Buoninconti”, che sta scontando ad Alghero la pena definitiva per la morte della moglie Elena Ceste, scomparsa dalla loro casa di Costigliole D’Asti il 24 gennaio 2014 e i cuoi resti furono rinvenuti il 18 ottobre dello stesso anno in un canale di scolo poco distante, è “un grave errore giudiziario”. Queste le parole di Davide Cannella, della Falco Investigazioni, “che su incarico dell’uomo e dei suoi famigliari da un mese e mezzo ha ripreso le indagini sul delitto”, riporta l’Ansa.

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«Non c’è una sola prova che Elena sia stata assassinata»: parla l’investigatore di Buoninconti

“Non c’è una sola prova che Elena sia stata assassinata: non lo dimostrano gli atti, nemmeno le perizie, non l’ha dimostrato nessuno, si è soltanto ipotizzato”, sostiene l’investigatore. “In carcere con Michele abbiamo parlato del momento in cui la moglie è scomparsa, quella mattina in cui lui stava portando i figli a scuola, di quando è rientrato e ha trovato gli abiti della donna. Noi abbiamo una tesi diversa”.

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