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Coronavirus, neonata di 17 giorni guarisce senza farmaci: è la più giovane al mondo

25/02/2020 11:43

Un segno di speranza nell’angoscia da contagio per coronavirus arriva da Wuhan: è proprio dalla città focolaio dell’epidemia – che dalla Cina si è diffusa con conseguenze mortali in tutto il mondo – che giunge la storia di Xiao Xiao, una neonata di 17 giorni affetta da coronavirus. La piccola, risultata positiva ai test poco dopo il parto, è la più giovane paziente al mondo guarita dal virus, in modo autonomo e senza ricorso ai farmaci. A riportare la vicenda della neonata è il Daily Mail che, citando fonti locali, racconta come oggi la piccola stia bene e sia tornata a casa insieme alla mamma.

coronavirus neonata

Coronavirus, neonata di 17 giorni guarisce senza farmaci: “È persino cresciuta e ingrassata” 

I medici avevano diagnosticato il coronavirus sulla piccola Xiao poco dopo la nascita: risultata positiva ai test, “Xiao Xiao aveva un’infezione alle vie respiratorie e lievi danni al miocardio”. È stato il dott. Zeng Lingkong, del Dipartimento di Neonatologia dell’ospedale, a riferire delle condizioni della neonata all’emittente cinese CCTV. “Non aveva evidenti difficoltà respiratorie, – ha reso noto il dottore – non ha tossito o avuto la febbre, quindi le abbiamo somministrato solo un trattamento per le sue condizioni miocardiche”. Nessun sintomo e nessun antibiotico, quindi, ma la piccola è riuscita a guarire lo stesso. “Qui è persino cresciuta e ingrassata”, ha aggiunto Lingkong. Dopo tre test negativi, i medici hanno assicurato che la bambina è completamente guarita sia dal coronavirus che dalle malattie cardiache. E così, il 21 febbraio scorso è stata dimessa dall’ospedale dell’Hubei dove era ricoverata ed è potuta tornare a casa.

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Possibile trasmissione da madre a figlio nell’utero

Nonostante il lieto fine nella storia di Xiao, gli esperti temono però che il coronavirus possa trasmettersi nell’utero da madre a figlio. In questo senso, è difficile ancora stabilire con certezza una ‘verità’ assoluta. All’inizio di febbraio, per esempio, un bambino nato da paziente contagiata era risultato positivo all’infezione a 30 ore dal parto. Ma, nello stesso tempo, da un’altra donna positiva al test, era nata una bimba perfettamente sana. “Dobbiamo comunque prestare attenzione a una potenziale nuova via di trasmissione del coronavirus: – aveva detto Zeng in quell’occasione – la trasmissione verticale da madri a bambini”.

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