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Coronavirus, Papa Francesco: «In questi giorni difficili possiamo ritrovare i piccoli gesti»

18/03/2020 11:03 - Aggiornamento 18/03/2020 11:07

Città del Vaticano – 18 marzo 2020. Su ‘Repubblica’ l’intervista di Paolo Rodari al Santo Padre. «Quanto ha scritto Fabio Fazio su Repubblica è vero. I nostri comportamenti influiscono sempre sulla vita degli altri» – dice Papa Francesco«Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: fermala con la tua mano. Ho pregato per questo. Ringrazio chi si spende per salvare gli altri. E chiedo che tutti siano vicini a coloro che hanno perso i propri cari».

Papa Francesco

Coronavirus, Papa Francesco: «In questi giorni difficili possiamo ritrovare i piccoli gesti»

Per la prima volta Papa Bergoglio ha scelto di parlare apertamente dell’emergenza coronavirus che ha colpito l’Italia, il mondo intero. Il pontefice cita Fabio Fazio nel corso della chiacchierata col giornalista Paolo Rodari. Ed è di pochi minuti fa il tweet del conduttore di ‘Che tempo che fa’ che si è detto molto più che lusingato: «Sono travolto dall’emozione. Dovrò cercare di meritarmi questo onore e questa responsabilità». Il Santo Padre è attento a quanto sta accadendo nel mondo, all’informazione. Segue i notiziari, legge. Non è chiuso in una bolla e lo dimostra anche la sua passeggiata solitaria nel cuore della capitale. Una visita a Santa Maria Maggiore e nella chiesa di San Marcello al Corso per pregare. «In questi giorni difficili possiamo ritrovare i piccoli gesti concreti di vicinanza e concretezza verso le persone che sono a noi più vicine, una carezza ai nostri nonni, un bacio ai nostri bambini, alle persone che amiamo. Sono gesti importanti, decisivi. Se viviamo questi giorni così, non saranno sprecati», ha dichiarato Papa Francesco.

Papa Francesco

«Mi ha molto colpito l’articolo scritto su ‘Repubblica’ da Fabio Fazio»

«Ho chiesto al Signore di fermare l’epidemia: Signore, fermala con la tua mano. Ho pregato per questo», ha proseguito il pontefice, che invita le persone a fare tesoro di questi giorni, a godere delle piccole cose: «Dobbiamo ritrovare la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino, famigliari, amici. (…)  Ci sono gesti minimi, che a volte si perdono nell’anonimato della quotidianità, gesti di tenerezza, di affetto, di compassione, che tuttavia sono decisivi, importanti. Ad esempio, un piatto caldo, una carezza, un abbraccio, una telefonata… Sono gesti familiari di attenzione ai dettagli di ogni giorno che fanno sì che la vita abbia senso e che vi sia comunione e comunicazione fra noi». Poi il papa ha rivolto un pensiero alle persone che hanno perso i propri cari e ai medici e infermieri impegnati in prima linea: «Ringrazio chi si spende in questo modo per gli altri. Sono un esempio di questa concretezza. E chiedo che tutti siano vicini a coloro che hanno perso i propri cari, cercando di accompagnarli in tutti i modi possibili. La consolazione adesso deve essere impegno di tutti. In questo senso mi ha molto colpito l’articolo scritto su ‘Repubblica’ da Fabio Fazio sulle cose che sta imparando da questi giorni. (…) Ha ragione ad esempio quando dice: ‘È diventato evidente che chi non paga le tasse non commette solo un reato ma un delitto: se mancano posti letto e respiratori è anche colpa sua’. Questa cosa mi ha molto colpito».

Papa Francesco

Papa Francesco: «Tutti sono figli di Dio e sono guardati da Lui. Anche chi non ha il dono della fede»

Alla domanda del giornalista ‘Chi non crede come può stare con speranza di fronte a questi giorni?’, il pontefice ha replicato così: «Tutti sono figli di Dio e sono guardati da Lui. Anche chi non ha ancora incontrato Dio, chi non ha il dono della fede, può trovare lì la strada, nelle cose buone in cui crede: può trovare la forza nell’amore per i propri figli, per la famiglia, per i fratelli. Uno può dire: “Non posso pregare perché non credo”. Ma nello stesso tempo, tuttavia, può credere nell’amore delle persone che ha intorno e lì trovare speranza», ha concluso sua Santità.

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