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Perché Travaglio chiede di commissariare Lombardia e Piemonte

14/04/2020 14:46 - Aggiornamento 14/04/2020 16:03

Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano, si scaglia nuovamente contro la Regione Lombardia. Aspre critiche contro Gallera e Fontana e il loro modo di gestire l’emergenza sanitaria. La situazione in Piemonte e Lombardia non migliora, anzi i numeri dei tamponi positivi continuano a salire. “È sempre più difficile convincere un cittadino del Molise o del Veneto che deve restare ai domiciliari chissà fino a quando perché in Lombardia e in Piemonte i contagi e i morti, anziché scendere, salgono“, sostiene il direttore.

marco travaglio commissariare lombardia

La richiesta di Travaglio

«Né si può lasciare il Piemonte in balla di una giunta di inetti che si ispirano all’unico modello da non seguire: quello lombardo. Non lo diciamo noi: lo dicono i medici, con denunce documentate a cui nessuno ha neppure tentato di replicare (se non col decisivo argomento che gli Ordini dei medici sono ‘al servizio del Pd’) – scrive Marco Travaglio nel suo editoriale -. La politica non c’entra nulla: c’entra la pelle dei lombardi e dei piemontesi e anche la sorte di un intero Paese ancora bloccato per i numeri spaventosi di quelle due regioni. Il governo, se può, pensi seriamente a commissariare le due Regioni, o almeno le loro Sanità allo sbando. Per il bene di tutti».

Nel suo editoriale Travaglio ripercorre tutta la storia dall’inizio del contagio: «È vero, il virus nei primi giorni è stato sottovalutato in tutto il mondo. Ma sono trascorsi quasi due mesi e non si pub più accettare che Fontana si trinceri ancora dietro “il virus particolarmente violento in Lombardia”, perché la sua violenza è stata direttamente proporzionale a vari fattori, in primis gli errori dei vertici sanitari della sua Regione». Nel suo excursus ricorda come Fontana attacchi velocemente il governo, ma senza fare davvero nulla per la sua regione.

marco travaglio commissariare lombardia

La differenza con il Veneto

«Leggendario lo sgovernatore leghista Fontana, che accusa il governo di negare la cassa integrazione a 1 milione di lombardi senz’averla mai chiesta. Poi si dice stupito perché “ero convinto che la curva rallentasse più velocemente”, ma fa poco o nulla per frenarla: scarsa mappatura dei contagi, nessuna campagna aggressiva di tamponi, niente sorveglianza attiva sui contagiati, nessun piano di test sierologici, ignorata la medicina territoriale, isolamento tutto da dimostrare nelle Rsa fra reparti con sani e con malati Covid. Nulla di ciò che fa il Veneto di Zaia, leghista anche lui, ma con la testa sul collo».

Il virus ha colpito duramente non solo Piemonte e Lombardia, ma anche Veneto ed Emilia Romagna però l’emergenza sanitaria non è stata gestita alla stessa maniera. E’ proprio Travaglio a far notare come il Veneto abbia subito fatto tamponi a tappeto o comunque cercato di circoscrivere le zone di contagio. Non si tratta in questo caso di schieramento politico, ma di valutare i fatti per quello che sono. La Regione Lombardia continua a muoversi in queste acque senza aver un piano strategico funzionale, al contrario di altre regioni come il Veneto. >> Coronavirus, affitti

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