Seduta fiume alla Camera nel tentativo di accordare il via libera al Decreto Scuola, ormai oggetto di una lunga maratona rallentata dall’ostruzionismo di FdI e Lega. Un’udienza che – per decisione della maggioranza – va avanti da giovedì a mezzanotte e che, dopo esser proseguita per tutta la giornata di venerdì, si protrae ancora fino a stamani, sabato 6 giugno, con il voto finale. Nessuna interruzione, se non quelle ogni tre ore obbligatorie per sanificare l’Aula.
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Decreto Scuola, tra ostruzionismo e striscioni: “Azzolina bocciata”
Il voto, che non si attende prima delle 11.30, dovrebbe dare il via libera finale al provvedimento che rischia di decadere se non convertito in legge entro domenica. Proprio questo l’obiettivo di FdI e Lega che, facendo ostruzionismo, vorrebbero impedire l’approvazione del Decreto Scuola entro domani, con conseguente decadenza e richiesta di dimissioni del ministro Azzolina. L’eventuale decadenza del provvedimento farebbe saltare gli esami di maturità, scatenando la rabbia delle famiglie che potrebbe riversarsi sulle opposizioni. L’ostruzionismo in Aula ha portato a momenti di grande tensione, fino alla sospensione della seduta quando la Lega ha innalzato uno striscione – rivendicato da Matteo Salvini sui social – con su scritto “Azzolina bocciata”.
“Giusto che gli italiani sappiano che livello di incoscienza si sta toccando alla Camera”
Non sono mancate le critiche della maggioranza che – nella persona di Vito Crimi – ha definito le opposizioni “irresponsabili” e “incoscienti”, giudicando l’atteggiamento come “capricci di forze politiche miopi e assetate di potere”. In merito alla possibilità che gli esami saltino, Gianluca Vacca del M5s ha affermato: “Faremo di tutto per impedirlo, ma è giusto che gli italiani sappiano che livello di incoscienza si sta toccando alla Camera”.
Anche il vicecapogruppo di FdI Tommaso Foti, pur ribadendo la contrarietà al complesso delle norme, ha preso le distanze dalla linea dura della Lega, sottolineando però il tema di un decreto rimasto per 53 giorni in Senato e che la Camera si è trovata a dover ratificare in poche ore. Critica espressa da diversi esponenti della maggioranza durante l’esame del decreto in Commissione. Ad ogni modo, il sì al Decreto Scuola dovrebbe arrivare giusto in tempo per la visione da parte di Sergio Mattarella e la promulgazione in Gazzetta. >> Azzolina e gli imbuti da riempire: «È una metafora nota ai docenti», qualcosa però non torna