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“Ciao Darwin” venduto in 12 paesi, Paolo Bonolis: «In Cina flop clamoroso, ecco perché…»

27/06/2020 11:38 - Aggiornamento 27/06/2020 11:45

Non importa che sia in replica, che sia estate o inverno. C’è un format in tv che resta campione di ascolti da più di vent’anni e che non sarebbe sbagliato considerare come l’asso piglia tutto delle Reti Mediaset. Stiamo parlando di ‘Ciao Darwin’, che continua a vincere la sfida Auditel del sabato sera, arrivando a superare i cinque milioni di spettatori. Su Tv Sorrisi e Canzoni’ l’intervista al conduttore Paolo Bonolis, che ha confidato «gli ingredienti segreti» di una ricetta che pare accontentare il palato di tutti. Ed è saltata fuori qualche curiosità spassosa, tutta da leggere…

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Paolo Bonolis Ciao Darwin

Paolo Bonolis: «’Ciao Darwin’? Vi svelo tutti gli ingredienti del successo»

Paolo Bonolis ha spiegato i punti di forza della sua ‘creatura’ televisiva: «È Facile. Prendete del disincanto e unitelo a una bella dose di “irriverenza rispettosa”. Aggiungete a ogni portata idee fresche fornite da autori come Sergio Rubino e Marco Salvati. Togliete ogni perdita di tempo e amalgamate il tutto con ritmo incalzante. Non fate mai mancare la sincerità: “Ciao Darwin” guarda in faccia le brutture umane che i perbenisti fingono di non vedere. Come mia spezia personale aggiungo uno sguardo un po’ spietato. E poi, naturalmente, c’è la mia “brigata” di grandi chef che cucina il programma insieme a me», ha detto il conduttore come fosse un cuoco stellato. Poi ha passato ad elogiare i suoi compagni d’avventura: «Per cominciare Luca Laurenti. Poi la regia di Beppe Recchia ieri e Roberto Cenci oggi. L’organizzazione della Sdl di Sonia Bruganelli, che seleziona il corpo di ballo, le modelle di Madre Natura e soprattutto il pubblico, che poi è la materia prima più importante. Ecco, bisogna sempre trovare individui che rappresentino alla perfezione le categorie scelte per la puntata. Non basta riempire lo studio con 100 persone a caso!».

ciao Darwin

«Il mio modo di condurre vive del dialogo con le persone in studio, faccio fatica ad immaginare uno show senza…»

Eh già il pubblico per Bonolis è fondamentale: «Prima della trasmissione mi rivolgo alle persone sugli spalti e dico: “Mica penserete di starvene solo lì a guardare, eh? Ricordatevi che siete tutti protagonisti. Dovete fare la trasmissione insieme a me”». Il conduttore ha dichiarato di aver approfittato della quarantena per pensare a nuovi progetti, ma il nodo del pubblico resta: «Il mio modo di condurre vive del dialogo con le persone in studio, faccio fatica a immaginare uno show senza». Paolo Bonolis ci tiene a sperimentare, non vuole servire ogni anno un’edizione nuova di ‘Ciao Darwin’«Intanto per non far schiattare il cuoco. È una trasmissione molto complicata da realizzare, ci lavorano 300 persone e quando mi ci metto non faccio altro per sette mesi. E poi perché ha un sapore così deciso e piccante che una bella pausa tra un’abbuffata e l’altra ci vuole. Per non stancare il palato dello spettatore. Anzi, per fargli venire l’acquolina in bocca piano piano».

Ciao Darwin

“Ciao Darwin” venduto in 12 paesi, Paolo Bonolis: «In Cina flop clamoroso, ecco perché…»

Nel corso dell’intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’ Paolo Bonolis ha parlato anche del successo di ‘Ciao Darwin’ all’estero, confessando però per la prima volta che non in tutti i paesi lo show carnevalesco ha funzionato: «Abbiamo venduto il format in 12 Paesi e in molti ha avuto un grande successo, per esempio in Grecia e Polonia. In Cina, invece.. È durato solo sei puntate. Il fatto è che lo avevano ingentilito e smussato, insomma intristito. “Ciao Darwin” ha anche un ingrediente segreto come la Coca-Cola: una giusta dose di sana sfacciataggine. Se gli togli quel tocco irriverente, si ammoscia. Chiaro che una cultura poco abituata a ridere di sé, dove si cammina sempre sulle uova e si deve pesare ogni parola, essere diplomatici, dire e non dire… non può goderselo fino in fondo. Da questo punto di vista gli italiani sono messi bene: a sfotterci tra di noi non ci batte nessuno», ha concluso il conduttore svelando il clamoroso flop. leggi anche l’articolo —> Sonia Bruganelli su Bonolis: «Era uno scapolo ambito. I primi tempi me ne hanno fatte di tutti i colori…»

 

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