Bimbo abbandonato a Bari – Lunedì 20 luglio. Un neonato è stato trovato ieri nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista. Il sistema, installato proprio per consentire di lasciare un bambino in condizioni di sicurezza, ha messo in allarme don Antonio Ruccia, il sacerdote della chiesa situata nel quartiere Poggiofranco, che subito si è precipitato. Accanto al piccolo un biglietto con la data di nascita, 10 luglio 2020, la scritta col nome “Luigi” e un messaggio dei genitori biologici: «Mamma e papà ti ameranno per sempre». Una storia densa di commozione, che suscita nei cuori di ciascuno tanta tenerezza.
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Bimbo abbandonato a Bari nella culla termica della chiesa: «Luigi, ti ameremo per sempre»
«Quando è squillato il telefonino, alle 8 e un quarto, il cuore mi è arrivato in gola perché sapevo bene il significato di quel suono», ha confidato a ‘Repubblica’ Don Antonio Ruccia, che poi ha aggiunto: «Strillava come un matto ed era meraviglioso». «Ho chiamato subito il 118 e ora il bimbo è al Policlinico», ha continuato il sacerdote, che si è recato subito dai Carabinieri, denunciando l’accaduto. «In collaborazione con il reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari abbiamo pensato alla culla termica anni fa. L’iniziativa è stata attivata il 24 giugno del 2014 e oggi per la prima volta è stata usata. Mi creda, vedere quella vita nella culla mi ha riempito il cuore di meraviglia e gioia. È stato indescrivibile», ha dichiarato il parrocco al giornalista di ‘Repubblica’. Il sacerdote ha spiegato poi che la culla termica, che è una sorta di versione ammodernata e tecnologica della ruota degli esposti, situata in via Arcidiacono, vicino alla parrocchia, è protetta da un cancello grigio.
«Il neonato sta molto bene, è in ottime condizioni. La scelta dei genitori sicuramente sofferta»
‘Nessun bambino è un errore. Se sei in una situazione difficile e non riesci a prenderti cura del tuo bambino, lascialo nella culla termica. Nel più completo anonimato, sarà accolto e assistito’, campeggia su un manifesto che si trova sul posto dove è possibile lasciare i neonati. Se il piccolo è nudo la temperatura nella culla si assesta fra i 32 e i 34 gradi centigradi, se questi è avvolto in coperte o è vestito, come è successo stavolta, il dispositivo è in grado di gestirne il calore. Un accesso totalmente gratuito disponibile 24 ore su 24. La culla termica, pensata e installata 6 anni fa, non era mai stata usata. E il macchinario ha funzionato a dovere: il bambino è in ottime condizioni. «Inutile dire l’emozione dei colleghi che erano di turno», ha detto il primario di Neonatologia, Nicola Laforgia. E ancora: «Il neonato sta molto bene e sembra sanissimo. È un bambino in ottime condizioni. Ha qualche giorno di vita e procederemo a tutti i controlli nelle prossime ore. Un segnale di speranza nei giorni successivi alla pandemia, per tutto quello che abbiamo vissuto. La scelta dei genitori è stata sicuramente sofferta. (…) L’importante è che abbiano dato una possibilità a questo bambino, che è come se oggi rinascesse una seconda volta». leggi anche l’articolo —> Coronavirus, il bollettino del 19 luglio 2020: nuovi casi in calo, sono 219