La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha firmato l’ordinanza che decreta l’avvio delle lezioni per l’anno scolastico 2020/21 dal giorno 14 settembre 2020. Si torna dunque tra i banchi, tra polemiche e perplessità. In un’intervista a ‘La Stampa’ la politica grillina ha chiarito alcuni nodi, primo tra tutti, cosa accade nel caso in cui un alunno prenda il Coronavirus. Qualora uno studente dovesse risultare contagiato si adotterà il modello introdotto a giugno scorso con gli Esami di Stato della secondaria: quindi classe in quarantena e controllo accurato sui singoli.
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Azzolina: «Scuole aperte oltre le lezioni e misure ben precise se un alunno è contagiato»
Scuola riapertura a settembre, ma cosa accade se un ragazzo o un insegnante viene trovato positivo? «Il modello potrebbe essere simile a quello utilizzato di recente per gli Esami di Stato», ha spiegato Lucia Azzolina, che poi ha aggiunto: «Tutti i compagni dovrebbero fare i tamponi. L’intera classe, temporaneamente, non si presenterebbe a scuola. Ma sono misure che stiamo ancora scrivendo». Eppure il ritorno tra i banchi non è così lontano: manca poco più di un mese. Possibile che ancora non ci siano regole certe? A preoccupare l’opinione pubblica soprattutto i comportamenti poco “virtuosi” dei più giovani. Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in un’intervista a La Repubblica, ha parlato dei punti deboli dell’emergenza Covid: «Resta l’incognita della scuola. Con le scuole dobbiamo stare attenti. Il tema è di importanza vitale, ma i dati sono contraddittori. E un contagio lì rischia di diventare una bomba. I giovani che si sentono inattaccabili. Situazioni di convivialità senza regole».
«Il mio primo obiettivo sarà quello di combattere la dispersione scolastica»
Nell’intervista a ‘La Stampa’ la ministra dell’Istruzione ha chiarito quali saranno le misure messe in campo dall’attuale esecutivo: «Abbiamo messo 6 miliardi sulla scuola da inizio anno, 2,9 miliardi solo per settembre, ma siamo a un punto di svolta: gli investimenti europei per la scuola italiana sono un’opportunità irripetibile». Le scuole, come ha precisato la 37enne, potrebbero rimanere aperte anche oltre l’orario delle lezioni. Tra le principali intenzioni dell’Azzolina quella di «archiviare definitivamente le classi pollaio, che impoveriscono la didattica, e intervenire sugli edifici», come pure potenziare la didattica online. E non è finita qui: «Nella programmazione di spesa dei fondi europei del Next Generation Eu, poi, il mio primo obiettivo sarà quello di combattere la dispersione scolastica», ha sottolineato la ministra, che ha concluso: «Con una crisi economica alle porte, il pericolo maggiore è quello di avere ragazzi costretti a lasciare la scuola per cercare lavoro. Iniziamo valorizzando gli istituti tecnici e professionali, che in alcuni territori danno lavoro a oltre il 90% degli studenti già dal primo anno dopo la scuola». Leggi anche l’articolo —> Azzolina banchi singoli a rotelle, test imbarazzante a “In Onda”: «Chiedo scusa a Urbano Cairo…»