Una straordinaria inondazione ha messo in ginocchio la città di Verona nel tardo pomeriggio di ieri, domenica 23 agosto 2020: raffiche di vento a 100 km/h e grandine si sono abbattuti sul centro veneto causando non pochi danni. Dieci minuti di intense precipitazioni hanno provocato allagamenti nel centro storico, mentre le forti raffiche di vento hanno contribuito a sradicare alberi anche di grosse dimensioni. Sono state oltre 120 le richieste d’intervento giunte alle sale operative dei vigili del fuoco mentre la città veniva praticamente sommersa dall’acqua che, nelle vie, arrivava fino al collo delle persone.
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Inondazione Verona, “supercella” temporalesca: Zaia chiede stato di crisi
La “supercella” temporalesca – si legge sul Corriere della Sera – è arrivata su Verona intorno alle 17 di ieri costringendo i Vigili del fuoco ad intervenire in più punti per rimuovere alberi sradicati che, cadendo, hanno colpito auto in sosta e ostruito strade, specie nella zona centrale e orientale della città. Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, è rientrato con urgenza dal mare mettendosi in contatto con il presidente della Regione, Luca Zaia. È stato proprio il governatore ad annunciare, in serata, la firma dello stato di crisi per la città e altri comuni della provincia, “a causa dei danni riportati da infrastrutture e opere pubbliche, imprese industriali e agricole”.
Maltempo anche a Cortina
Anche a Cortina un forte nubifragio ha causato una colata di fango e detriti sulla strada 51 d’Alemagna in località Acquabona. Chiusa poco prima delle 18.30 di ieri, 23 agosto, per l’invasione della carreggiata, la strada è stata riaperta a senso unico alternato intorno alle 19.40. Sul posto i vigili del fuoco, uomini di Anas e personale comunale. Continuamente presidiata, verrà immediatamente chiusa in caso di nuovi movimenti. Sul posto la pattuglia della stradale di Valle di Cadore. >> Viviana Parisi, i genitori chiedono verità: modalità delle ricerche obsoleta? «Settore da potenziare»